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"Le leggi del desiderio" di Silvio Muccino

25 febbraio 2015 Recensioni 1 Commento
Le leggi del desiderio

Medusa, 26 Febbraio 2015 – Debole

Giovanni Canton è un life coach che professa “le leggi del desiderio”. Un nuovo programma televisivo gli propone di testare le sue teorie su tre persone comuni per sei mesi. La scelta cadrà su Ernesto, sessantenne disoccupato, Luciana, madre di famiglia con la passione per la scrittura, Matilde, editor insicura e timida…


Carla Signoris e Silvio Muccino in Le leggi del desiderioIn principio era il Tom Cruise di Magnolia, attraente e spavaldo; poi venne Will “Hitch” Smith, meno aggressivo e più giocherellone; infine Jon Hamm raggiunse l’Inghilterra e il televisivo Black Mirror in versione futuristica e drammatica. La figura del life coach, di matrice squisitamente statunitense, già da anni calca le scene europee, sebbene il cinema del vecchio continente non le avesse ancora aperto completamente le porte. Silvio Muccino ci prova, e lo fa definendo il personaggio, creato insieme a Carla Vangelista, un “figlio fortunato della crisi”, qualcuno a cui si possono ancora rivolgere i disperati, gli insicuri, quelli che vivono in sordina. Così, portando in scena un lavoro meditato per anni, il regista e interprete ammicca a un genere diverso di esterofilia americana rispetto a quella del fratello Gabriele (il paragone è d’obbligo) accogliendo stilemi e temi di quella commedia pur restando in territorio italiano.

Maurizio Mattioli e Silvio Muccino in Le leggi del desiderioIl cast è tutto nostrano – ci sono Nicole Grimaudo, Carla Signoris, Maurizio Mattioli e Luca Ward – ma ogni inquadratura, dalla prima all’ultima scena, ha l’odore di Sixteen Candles, compreso un immancabile “momento aeroporto”. Le Leggi del Desiderio trasuda il bisogno di Muccino di rientrare in pompa magna tra le fila dei cineasti, aggrappandosi con forza alle mode del momento come, oltre al life coaching, il best seller 50 Sfumature di grigio, e ricorrendo a una fotografia per sua stessa definizione “spettacolare”, in cui prevalgono le luci al neon puntate direttamente allo spettatore.

Nicole Grimaudo e Silvio Muccino in Le leggi del desiderioIn realtà il risultato finale ha poco di spettacolare. La storia è debole e scontata, il protagonista non ha il carisma sufficiente per catalizzare su di sé tutte le attenzioni necessarie, mentre la potenziale forza comica di Nicole Grimaudo resta in sordina, causa una gestualità troppo caricaturale. Bello il personaggio di Carla Signoris che – dopo Maschi contro femmine e seguito – è particolarmente calzante nei panni di una sorta di E.L. James, e funziona anche il sessantenne disoccupato interpretato da Maurizio Mattioli sebbene l’attore abbia dovuto modulare verso il basso la sua solita vena comica. A mancare è la genuinità di un tratto autoriale: il film sembra più un esercizio di stile che un lavoro autografo compiuto, tanto che anche le citazioni sanno tutte di “già visto”.


La locandina di Le leggi del desiderioTitolo: Le leggi del desiderio
Regia: Silvio Muccino
Sceneggiatura: Carla Vangelista, Silvio Muccino
Fotografia: Federico Schlatter
Interpreti: Silvio Muccino, Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Luca Ward, Carlo Valli, Paola Tiziana Cruciani, Gianni Ferreri, Lucrezia Lattanzio, Pietro Crozza, Ninnì dè Rossi, Aurora Cancian, Vitalba Andrea, Giorgia Cardaci, Elda Alvigini, Bebo Storti
Nazionalità: Italia, 2015
Durata: 1h. 45′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Mi trovo d’accordo con la recensione.
    Prevedibile e senso di già visto costante per tutta la durata. Palloso anche a volte.
    Tre scene divertenti e le prestazioni della Signoris e Mattioli sono gli unici pregi.
    Se propio vogliamo parlare di Muccino Jr. regista ll precedente l’ho trovai più interessante.

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