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Soundtrack: "L'uomo d'acciaio" di Hans Zimmer

22 luglio 2013 Soundtrack 8 Commenti
Superman

Valerio Mastrangeli, in collaborazione con Colonne Sonore0 stelle

Ennesima dimostrazione di come il prolifico Hans Zimmer ritenga la musica per film nient’altro che uno dei tanti modi per portare avanti un business, quella da lui composta per il nuovo reebot dedicato a Superman è una colonna sonora totalmente senz’anima…


Reboot dell’intramontabile classico diretto nel 1978 da Richard Donner e interpretato da un cast di tutto rispetto tra cui, oltre al volto unico e imprescindibile di Christopher Reeve, spiccavano nomi quali Gene Hackman e Marlon Brando, la nuova pellicola diretta da Zack Snyder, secondo tentativo di rilanciare il brand dopo il precedente Superman Returns di Bryan Singer, arriva supportata da una campagna pubblicitaria notevole, corredata da un ampio merchandise che ruota attorno al film, che però, pur essendo il prodotto più importante tra i tanti, sembra deludere le aspettative.
In questo le musiche del prolifico Hans Zimmer, un nome ormai noto specialmente nei progetti più commerciali, di sicuro non contribuiscono a salvare la pellicola. Anzi, riescono a donare al film un’anima decisamente anonima e inconsistente, manifesto dello spessore musicale praticamente inesistente che regna sovrano tanto nei prodotti del musicista tedesco quanto nella maggior parte dei suoi collaboratori.

Atmosfere ampie e orchestrate a blocchi paralleli, capaci di far vibrare i subwoofer dei cinema e sostituirsi egregiamente agli effetti sonori, sovrastati da ostinati d’archi immersi in un marasma pastoso e incolore, questo è il brano d’apertura del disco: “Look to the Stars”. E se l’incipit promette male, indubbiamente il resto non risolleva le sorti dell’album composto dall’autore de Il Gladiatore.
Se “Oil Rig” fosse un commento a un film di fantascienza, d’azione, poliziesco immerso di effetti speciali o chissà cos’altro nessuno potrebbe accorgersi della differenza: ritmiche miste a imponenti intonazioni degli ottoni che altro non fanno se non squarciare l’atmosfera, facendo immaginare qualsiasi cosa come niente, data la completa mancanza d’identità del brano. E se da “Sent Here for a Reason” ci si aspetta un minimo d’identità, dato il significato intrinseco della sequenza che commenta, di sicuro anche gli ascoltatori meno pretenziosi non troveranno molto più di un’altra atmosfera pacifica e ornata dai soliti cliché dell’industria musicale fondata dal tedesco.
Le sequenze action più drammatiche, che spaziano tra “DNA”, “If You Love These People” o “Terraforming” sembrano essere figlie legittime di Transformers 3, che già non eccelleva in originalità grazie ad un pessimo tentativo di rendere ancora più spettacolare la pellicola di cui era commento, perdendo di vista completamente la possibilità di ottenere un minimo d’identità, se non nei passaggi che richiamavano il tema portante della serie.

Dopo circa quaranta minuti d’ascolto, vale a dire più della metà della durata del primo disco, non si è ancora colto un Leitmotiv, un brano che identifichi Superman e che funga da identità del supereroe. Basterebbe questo dettaglio per bocciare l’intera opera, poiché è impensabile proporre un personaggio così carismatico e importante nel panorama fumettistico statunitense e non rappresentarne l’animo musicale. Tuttavia non possiamo neanche stupirci, data la scarsa quantità d’idee del ciclo cinematografico di Christopher Nolan dedicato al Cavaliere Oscuro, altro prodotto che peccava musicalmente e, guarda caso, portava la firma autografa di Hans Zimmer (fatta eccezione per pochissimi brani in cui James Newton Howard aveva collaborato, nonostante le atmosfere pressanti tipiche del tedesco tendessero a tappare ogni possibilità di far passare aria e luce in quella coltre di nebbia musicale).
Che si tratti della più spensierata “This Is Clark Kent”, dell’imponente “Flight” o della banalissima “What Are You Going to Do When You Are Saving The World?” (il cui titolo riflette più che precisamente lo spessore musicale che caratterizza la traccia), nulla riesce a risollevare le sorti di questo lavoro assolutamente banale, mediocre, surrogato di prodotti già deboli che, di conseguenza, non potevano lasciare qualcosa da dire se loro stessi per primi erano privi di tale qualità.

Nell’edizione Deluxe, inoltre, troviamo un secondo disco che offre un lungo brano di 28 minuti intitolato “Man of Steel (Hans’ Original Sketchbook)” che altro non è se non un insieme di sequenze ben amalgamate, indubbiamente non un qualcosa che abbia minimamente a che fare con una suite che propone lo studio e l’evoluzione di un’opera musicale, poiché di musicale c’è davvero poco. Il resto dei brani, 6 in tutto, non offrono niente di più a quanto già ascoltato nel primo disco, rendendo questa edizione estesa praticamente inutile, se non per un bel cofanetto da comprare al posto del disco standard.

Tirando le dovute conclusioni Man of Steel è ciò che indubbiamente non poteva essere: una delusione su tutta la linea. Affidare un commento che necessita identità, poiché il supereroe da tempo immemore è una delle figure che più richiedono un tema chiaro, semplice, evocativo e identificativo, a un autore che ritiene la musica per film uno dei tanti modi per portare avanti un business è l’errore più grave che si potesse compiere, ma ormai il cinema è una macchina per fare soldi, e il buon artigianato spesso bisogna cercarlo nei film di serie B o in quelle produzioni dove possiamo ancora scovare nomi di autori degni di tale titolo.
Il confronto con le pellicole del passato è imprescindibile, e se nessuno degli appassionati si aspettava un lavoro al livello del Maestro John Williams, di sicuro sarebbe stato opportuno almeno mantenere la linea di John Ottman per Superman Returns, che riproponeva il tema originale composto nel 1978 per il film di Richard Donner per poi prendere la propria strada nel commento musicale, senza eccellere ma neanche far sprofondare una pellicola che narra le avventure dell’eroe della DC Comics in una melma inconsistente che potrebbe essere la colonna sonora di qualunque cosa. Consigliabile, piuttosto, recuperare i dischi di Transformers, The Island o simili. Almeno all’epoca queste idee, seppur banali, erano innegabilmente originali.


La copertina del CDTitolo: L’uomo d’acciaio (Man of Steel)

Compositore: Hans Zimmer

Etichetta: WaterTower Music, 2013

Numero dei brani: 17 + 7

Durata: 59′ 30” + 58′ 49”


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Attualmente ci sono 8 commenti a questo articolo:

  1. Marco83 ha detto:

    bah non sono d’accordo per niente io penso che hans zimmer in man of steel sia perfetto

  2. Riccardo ha detto:

    Concordo con Marco ma penso si tratti della colonna sonora giusta ma per il film sbagliato. Troppo enfatica come musica per un film che epico non è.

  3. Marco83 ha detto:

    sì però ammettiamolo nel finalo un pò di gassatua io l’ho avuta quando clark arriva al daily planet e si presenta a lois e cè l’epicità di hans zimmer

  4. Riccardo ha detto:

    Certo, in alcuni frangenti la musica di Zimmer calza a pennello con le scene ma per il resto continuo a definirla la colonna sonora giusta per il film sbagliato.

  5. Matteo affini ha detto:

    Non ho ancora visto man of steel… Ma non posso fidarmi di certo di chi scrive che transformers e the island sono colonne sonore composte da zimmer!!! Quelle sono di steve jablosky!!!

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Matteo, ma guarda che non c’è mica scritto che quelle due colonne sonore (e simili) sono di Zimmer. C’è scritto che le idee che Zimmer ha usato per questo lavoro sono le stesse di quei due film, solo in quell’occasione erano originali pur non essendo straordinarie. Qui invece nemmeno quello…

  7. Alessandro ha detto:

    Non mi pronuncerò molto, non ho mai amato creare discussioni che finiscono male ma per me questo film è stupendo e cancella gli orrori di casa Marvel fatti con Iron Man3! Ispirandosi alla maestosa Graphic Novel “Terra Uno”, cambiando i nemici e aggiungendoci i Kryptoniani capitanati da Zod, Snyder confeziona un Cinecomic Epico!!! E ancora una volta la DC da la dimostrazione di come si dovrebbe dirigere la trasposizione dei supereroi al cinema! Grande Snyder che dopo altre 2 trasposizioni imponenti come 300 e Watchmen non poteva che regalarci un Superman che più Super non si può! Henry Cavill non delude le aspettative, anzi le aumenta ! Brava Amy Adams e Russel Crowe prende degnamente l’eredità di Marlon Brando! Le Musiche di Hans Zimmer le ho trovate Fantastiche e azzeccate!

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Non vedo perché una discussione debba necessariamente finire male solo perché non si è d’accordo su qualcosa… Ad ogni modo, penso che Snyder e i produttori abbiano mirato a un certo tipo di pubblico molto preciso, in qualche modo coincidente con quello dei film Marvel. Solo che alla Marvel, cialtronate a parte, tendono a realizzare film molto più leggeri di questo.

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