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"Cars - Motori ruggenti" di John Lasseter

26 giugno 2006 Recensioni 4 Commenti
Cars - Motori ruggenti

Buena Vista, 23 Agosto 2006 – Roboante

Saetta McQueen è una giovane auto da corsa che punta alla vittoria della Piston Cup. Andando all’autodromo per l’ultima gara, però, si perde e si ritrova a Radiator Springs. L’allegra brigata del luogo lo aiuterà a capire che le vittorie e la popolarità non sono le cose più importanti…


Saetta McQueen in una scena con Chick e il ReIl senso della vita, dell’amicizia, il rispetto degli altri e soprattutto dei più anziani, il depauperamento del patrimonio naturale in nome del progresso e tanto altro in Cars – Motori ruggenti, il nuovo capolavoro di animazione che sancisce definitivamente l’acquisizione della Pixar da parte di Disney Pictures dopo anni di collaborazione forse mal sopportata. Protagonisti dell’avventura, un gruppo di autovetture umanizzate, dal carro attrezzi più arrugginito e con i denti sporgenti alla più sofisticata e luccicante vettura da corsa, passando per autotreni giganteschi, mandrie di trattori rumoreggianti, auto d’epoca e fascinose berline. Si capisce che l’animation studio è lo stesso de Gli Incredibili e Alla ricerca di Nemo ma si capisce anche come in questo film si sia voluto creare qualcosa di speciale che celebrasse anche il 20° compleanno della Pixar.

Saetta McQueen e SallyIl risultato è decisamente roboante, luccicoso e straordinario dal punto di vista della definizione grafica (i sorpassi sull’asfalto con tanto di detriti sulla pista e i paesaggi naturali sono qualcosa di impressionante) ma anche molto divertente. Forse la durata eccessiva per un cartone e qualche sottile sfumatura capace di far sbellicare gli adulti rischieranno di annoiare un po’ i più piccoli e le femminucce, abituate a classici come La sirenetta e Cenerentola, ma siamo sicuri che la delicata love-story, gli insetti a forma di microscopiche auto e l’affiatamento tra il gruppo che, nonostante le difficoltà, ha deciso di rimanere unito nella cittadina dimenticata, saranno alla fine capaci di accattivarsi le simpatie anche dei più piccini.

Carl Attrezzi e Saetta McQueenPoca retorica e molti apprezzabili riferimenti (specialmente di questi tempi) alla cultura ed alla lealtà sportiva, a quel “saper perdere” che ormai è divenuto prerogativa di pochissimi, fanno di Cars un’eccezionale amalgama di umorismo, sentimenti e insegnamenti di vita. D’altronde non poteva essere altrimenti, la migliore tradizione dei cartoni animati parla chiaro. E se gli statunitensi hanno apprezzato gli omaggi alla Route 66 (la vecchia strada dei pionieri che attraversava orizzontalmente tutti gli Stati Uniti da Chicago a Los Angeles) noi italiani potremo apprezzare gli omaggi alle nostre “rosse” preferite e le performance dei doppiatori di casa nostra che vanno da Sabrina Ferilli a Marco Messeri e Marco Della Noce, nonché a nomi altisonanti delle corse come Alex Zanardi, Giancarlo Fisichella e Jarno Trulli. Un cameo – non poteva mancare – anche per la voce originale di Michael Schumacher in una incomprensibile battuta nel finale.

Un successo (oltre 117 milioni di incasso USA nei primi due week-end di programmazione) che consacra il Premio Oscar John Lasseter – già regista di Toy Story e A Bug’s Life e uno dei membri fondatori della Pixar – come uno dei più talentosi maestri del cartoon. Cars è anche un suo omaggio personale al mondo dei motori di cui è grande appassionato.


La locandina statunitenseTitolo: Cars – Motori ruggenti (Cars)
Regia: John Lasseter (co-regia di Joe Ranft)
Sceneggiatura: Dan Fogelman, John Lasseter, Joe Ranft, Kiel Murray, Phil Lorin, Jorgen Klubien
Fotografia: Jeremy Lasky, Jean-Claude Kalache
Doppiatori: Massimiliano Manfredi, Sabrina Ferilli, Marco Messeri, Marco Della Noce, Alex Zanardi, Cesare Barbetti, Pino Insegno, Eugenio Marinelli, Barbara Castracane
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 54′


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Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Questo, insieme al seguito, a parer mio (ma non solo, anche la maggior parte della critica) sono i lungometraggi meno incisivi e qualitativamente parlando meno blasonati della Pixar.
    Tra l’altro il seguito è stato fatto solo per aver un ragguardevole rientro economico più che per il film (anche se ha guadagnato globalmente i suoi 559 milioni) ma più per il merchandising riguardo i gadgets dei protagonisti del film, visto che nel primo episodio quello che aveva funzionato meglio è stato sfruttare il potenziale di vendita economico dei protagonisti.
    Ovviamente dopo il trittico capolavorico di “Wall-E”, “Up” e “TS3” non potevamo aspettarci sempre film di questi livelli, ci ha abituato troppo bene la Pixar.
    Spero solo che questa pausa lavorativa di un’anno (chiamiamola così) ci propongano un film (Brave – Il Ribelle) degno del nome e qualità Pixar.

    Comunque tecnicamente parlando il film è veramente ben fatto, vederlo in IMAX 3D penso sia stata un’esperienza entusiasmante, ma se per i più piccini la visione si ferma qui, per i più grandicelli, cresciuti proprio con i film Pixar, si può dire che l’amaro in bocca dopo la visione sia ancora ben tangibile.

    Facendo una mia personale classifica dei peggiori film Pixar metterei all’ultimo posto (quindi il mio meno bello) “Cars”, seguito da “A Bug’s Life”, “Cars 2” e “Monsters & Co.”

  2. Plissken ha detto:

    “Wall-e” anche secondo me tra i film Pixar occupa uno dei primi posti, anzi la prima posizione. Sul podio anche “Up” e “Ratatouille”.

    Non ho idea invece di cosa sia “TS3”: qualcuno può darmi delucidazioni in proposito?

  3. Plissken ha detto:

    Porca vacca, “Toy Story”…

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Credo che il difetto principale di “Cars”, al di là della noiosa parte sentimentale, sia di essere troppo legato, soprattutto rispetto agli altri film Pixar, alla cultura statunitense. Nelle sue versioni internazionali, poi, viene molto cambiato per renderlo comprensibile al pubblico straniero, col risultato di non essere né carne né pesce: troppo “ammerregano” per certi versi, troppo poco per altri.

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