"A tempo pieno" di Laurent Cantet
Mikado, 19 Ottobre 2001 – Efficace
Vincent ha perso da un paio di settimane il suo lavoro di consulenza, e non ha il coraggio di dirlo ai suoi familiari. Per non far capire alla moglie come stanno le cose si inventa un lavoro in Svizzera, presso l’ONU, e per tirar su i soldi necessari a sopravvivere mentire diventa un’occupazione a tempo pieno…
Al suo terzo lungometraggio dopo l’inedito Le sanguinaires e l’acclamato Risorse Umane, Laurent Cantet ci regala ancora un buon film, anche se non un capolavoro. Il ritmo estremamente lento, che a molti potrà dar fastidio, gli permette di raccontare con efficacia il disagio, le paure, i dubbi del protagonista. La lunga durata, però, si sarebbe potuta evitare facilmente: con pochi sacrifici, dal punto di vista drammaturgico, il film avrebbe potuto essere una ventina di minuti più corto.
Aurélien Recoing, attore teatrale piuttosto noto in patria, ha quell’aria da cane bastonato che lo rende perfetto per questo ruolo. Chissà se poi è in grado di “cambiare” se stesso per interpretare con la stessa efficacia anche personaggi molto diversi? Ma questo, in realtà, ha poca importanza: le singole interpretazioni vanno valutate di per se stesse, non mettendole direttamente in relazione ad altre, se non in un secondo momento. E questo vale per gli attori come per i registi. E allora Recoing è bravo, Cantet ha talento e il film non è male. Giustamente premiato col Leone dell’Anno a Venezia 2001.
Titolo: A Tempo Pieno (L’Emploi du Temps)
Regia: Laurent Cantet
Sceneggiatura: Laurent Cantet, Robin Campillo
Fotografia: Pierre Milon
Interpreti: Aurélien Recoing, Karin Viard, Serge Livrozet, Jean-Pierre Mangeot, Monique Mangeot, Nicolas Kalsch, Marie Cantet, Félix Cantet, Maxime Sassier, Elizabeth Joinet, Nigel Palmer, Christophe Charles, Didier Perez, Olivier Lejoubioux
Nazionalità: Francia, 2001
Durata: 2h. 12′
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