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"Batman - Il ritorno" di Tim Burton

24 novembre 2003 Recensioni 24 Commenti
Batman

Warner, 1992 – Accattivante

Il Pinguino è un essere deforme abbandonato dai genitori e cresciuto nelle fogne di Gotham City covando vendetta. Per ottenerla si allea col miliardario Max Schreck, che riconosce nel Batman il loro ostacolo più pericoloso. Intanto sui tetti si staglia la figura di Catwoman…


Michelle Pfeiffer in Batman - Il ritornoTim Burton è di nuovo al timone della corazzata batmaniana, ma questa volta la conduce in acque ancor più personali e decisamente meno commerciali rispetto al viaggio inaugurale. Il regista incentra la propria attenzione – e di conseguenza quella del pubblico – sulle figure del Pinguino e di Catwoman, trasformando il film in una visionaria fiaba dark, una discesa nei tormenti dell’animo umano grazie alla lente d’ingrandimento rappresentata dalla figura del diverso. Se il Pinguino è un reietto della società a causa del suo aspetto, Selina Kyle lo è per via della sua scarsa personalità. Entrambi trovano occasione di riscatto quando smettono di nascondersi, quando decidono di farsi notare. Entrambi sono personaggi cinematograficamente più riusciti rispetto a Batman.

Danny DeVito in Batman - Il ritornoDanny DeVito e Michelle Pfeiffer offrono forse le migliori interpretazioni delle loro carriere, e al loro confronto anche un deciso Michael Keaton deve farsi da parte, così come un poco convincente Christopher Walken. Ma questa gloria concessa ad una coppia di cattivi ha finito per influenzare negativamente tutto il seguente cinema di derivazione fumettistica: un cattivo solo non basta, per creare davvero dei super-problemi ad un super-eroe ce ne vogliono (almeno) due. Il risultato, con rare eccezioni, è che l’eroe finisce per avere troppo poco spazio e dar quindi l’impressione di essere tagliato con l’accetta.

Michael Keaton in Batman - Il ritornoVisivamente ancor più accattivante del primo episodio, Batman – Il Ritorno è splendidamente fotografato da Stefan Czapsky, capace di creare un fascinoso contrasto tra il nero gotico della città ed il candido biancore della neve che la ricopre.

Due nomination all’Oscar, effetti speciali visivi e make-up, per questo sequel che costò più del doppio dell’originale ma che incassò qualcosa più della metà. Il pubblico gradì poco, la Warner ancora meno.


La locandina di Batman - Il ritornoTitolo: Batman – Il ritorno (Batman Returns)
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Daniel Walters
Fotografia: Stefan Czapsky
Interpreti: Michael Keaton, Danny DeVito, Michelle Pfeiffer, Christopher Walken, Michael Cough, Michael Murphy, Cristi Conaway, Andrew Bryniarski, Pat Hingle, Vincent Schiavelli, Steve Witting, Jan Hooks, Doug Jones, Paul Reubens
Nazionalità: USA 1992
Durata: 2h. 06′


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Attualmente ci sono 24 commenti a questo articolo:

  1. Mickey Rourke ha detto:

    Ancora una volta, Burton, libera senza pensiero la sua vivida immaginazione, spettacolare la interpretazione di Michelle Pfeiffer ( bella come sempre ).
    Questo lo guardo almeno due volte all’anno, di solito quando si avvicinano le feste di natale, visto l’ambientazione invernale.
    è un vecchio film, certo, ma credo che Nolan si è basato da questo per creare i suoi due episodi di batman, proprio sfruttando la vena gotica di questo secondo film della saga.

  2. Edoardo ha detto:

    Esatto. Io a Batman Begins preferisco senz’altro questo,solo che Il Cavaliere Oscuro è un prodotto eccezionale,forse il più bello dei Batman.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    I due Batman di Tim Burton sono probabilmente troppo figli del loro tempo, mentre i due di Nolan cercano di essere più all’avanguardia. Personalmente dei quattro Begins è quello che m’è piaciuto meno, gli altri tre li metto più o meno sullo stesso livello.

  4. Mickey Rourke ha detto:

    Va bene che c’è la penosa presenza di Liam Neeson, ma non mi sembra un brutto film.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Non è brutto, ma non lo si può dire neanche bello.

  6. Mickey Rourke ha detto:

    Per curiosità, perchè non ti è piaciuto BATMAN BEGINS?

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Scusa, ma ho scritto la recensione apposta: leggila, che è spiegato lì.

  8. Mickey Rourke ha detto:

    Scusa, non ci avevo pensato.

  9. Edoardo ha detto:

    Batman Forever non era malissimo comunque…non merita di esser dimenticato,Batman & Robin fa schifo!

  10. Mickey Rourke ha detto:

    Sì, è vero che ci sono anche quelli di Schumaker, ( Val Kilmer è un grande ) e Schumaker è un gran regista, ma i suoi batman mi sembrano quasi banali e i colori delle scenografie e la colonna sonora lo fanno quasi sembrare un cartone animato. ( Io ho anche Batman & Robin, perché avendo quelli di Nolan, è giusto avere gli altri della saga, ma se potessi quelli di Schumaker li butterei nella spazzatura.

  11. Mirko ha detto:

    Riguardo i film sui supereroi c’è sempre un particolare che mi “stupisce”: il seguito batte (quasi) sempre il precedente. Ad esempio, se penso a Spiderman, il secondo episodio è nettamente migliore del primo, anche se carino. Così come i film sugli X-Men e i Fantastici Quattro: il seguiti superano di gran lunga i capostipiti. Idem per i due film di Burton. “Batman” è bello e coinvolgente, ma “Il Ritorno” ha una profondità psicologica (specialmente per i cattivi) notevole. E neanche Nolan, secondo me, sfugge a questa “regola”: non c’è proprio gara fra “Il cavaliere oscuro” e il mediocre “Batman Begins”. Forse dipenderà dalle majors, che per il seguito lasciano più spazio all’inventiva, piuttosto che allo spettacolo, mah…

    Poi questo ragionamento non si applica ai “terzi” che chiudono le trilogie, dato che sembrano fare tutti abbastanza schifo (che delusione, se penso a Spiderman 3…)

  12. Alberto Cassani ha detto:

    Credo che dipenda soprattutto dalla necessità di narrare le origini degli eroi, quindi di avere almeno un quarto di film bloccato e in seguito relativamente poca libertà di azione. Nel secondo film puoi fare quello che ti pare perché trai due film puoi metterci ciò che vuoi.

  13. pepe, aioce 25 ha detto:

    batman 6

  14. Bellamy ha detto:

    Solo io trovo che questo film sia una porcata?
    Voglio dire, è pieno di cose trashissime, tipo la papero mobile, o i pinguini kamikaze… vuole essere un film serio, maturo, ma è di un ridicolo fastidioso.
    Quasi preferisco i Batman di Schumacker, che almeno sono volutamente trash e senza senso.

  15. Alberto Cassani ha detto:

    No, direi che per molte cose non vuole essere un film serio. Non vuole essere trash, e infatti all’epoca certe cose non erano trash.

  16. Bellamy ha detto:

    Dici che cose come la papero mobile o i pinguini kamikaze non erano trash per l’epoca?

  17. Alberto Cassani ha detto:

    Direi che è proprio il concetto di trash a essere nato dopo, per quanto sia poi stato applicato retroattivamente in maniera indiscriminata. All’epoca i film della Troma erano trash (ma pure adesso…), e presentavano cose ben peggiori dei pinguini kamikaze…

  18. Riccardo ha detto:

    Preludo che questo film, la prima volta che l’ho visto l’ho amato dal primo all’ultimo frame. Riguardandolo anche io sono rimasto un po’ perplesso davanti a certe cose (i già citati pinguini kamikaze, la papero-mobile, o la scena in cui la Pfeiffer mette sottosopra la casa prima di farsi il costume , ma francamente non le definirei trash queste trovate. Insomma, si trovano più o meno in tutti i film di Tim Burton cose così…

  19. Alberto Cassani ha detto:

    Al di là dell’aver apprezzato o meno la pellicola, il punto è proprio questo: la contestualizzazione storica. All’epoca dell’uscita del film certe soluzioni sembravano perfettamente accettabili al cinema, se non proprio normali all’interno di una filmografia come quella di Burton. Se poi, vent’anni dopo, quelle stesse soluzioni ci sembrano di bassa lega non si può pensare che sia stata una precisa scelta del regista per farci guardare morbosamente una cosa scadente. La serie di Batman con Adam West era volutamente trash (per quanto, appunto, all’epoca la definizione ancora non esistesse), era ostentatamente idiota; i Batman di Burton risentono dell’estetica del periodo come dell’idea cinematografica del regista, ma di certo non volevano essere di cattivo gusto, nemmeno in quelle poche scene in cui oggi ci pare lo siano.

  20. Riccardo ha detto:

    Allora anche Quo Vadis del 1951 ai giorni nostri si potrebbe considerare trash (per citare un’esempio, mi sono accorto solo la terza volta che l’ho visto che la corona di alloro di Peter Ustinov è fatta di plastica)

  21. igor ha detto:

    alberto ti è piaciuto di piu batman 89 o questo

  22. Alberto Cassani ha detto:

    Forse questo, ma è una dura lotta.

  23. Marco ha detto:

    Per certi versi lo preferisco al primo ma come dice Albe, è una dura lotta.
    Qui si va più sull’introspezione psicologica a scapito di scene d’azione (anche se ve ne sono e non poche).
    Penso che la visionarità ed i temi di Burton siano in questo film meglio espressi che in qualsiasi altro film suo fino ad ora, correggetemi se sbaglio.
    Primo e secondo capitolo sempre posto d’onore nella mia videoteca.

  24. Alessandro ha detto:

    Più dark! Più folle! Più perverso! Più Horror! Più Tim Burton! Il più bello della saga Burton/Schumacher il “Cavaliere Oscuro” degli anni ’90!

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