"Blackhat" di Michael Mann
Universal, 12 Marzo 2015 – Autoriale
Le azioni sempre più su larga scala di un pericoloso terrorista informatico portano i servizi segreti cinesi a collaborare con quelli statunitensi. Per contrastare il criminale, un agente cinese chiede la scarcerazione di un altro pirata informatico, colui che ha creato il codice originale di cui si serve il responsabile degli attentati…
Il nuovo film di Michael Mann, a sei anni di distanza da Nemico pubblico, si presenta in tutto e per tutto come una rinnovata dichiarazione stilistica del regista di Chicago. Anche in quest’occasione ritorna uno dei più brillanti usi dell’immagine digitale applicata al cinema d’azione, insieme a quel sonoro vivo e pulsante cui i sostenitori più affezionati sono stati abituati. Gli stessi personaggi protagonisti, uomini duri poco propensi ai compromessi e donne apparentemente marginali ma in realtà chiavi della storia, sembrano reincarnazioni di figure già viste in Heat o Collateral. Questa sensazione di familiarità e il consueto ottimo senso dello spettacolo bastano quindi a fare di Blackhat un film valido?
Il vero problema di Blackhat sta in quello che il film non è: non aggiunge nulla al percorso del suo autore e non offre molto altro che un paio d’ore d’intrattenimento, teso e godibile ma anche facilmente dimenticabile. Colpa principalmente di una sceneggiatura carica tanto di ritmo quanto di cliché, che Mann ammanta con la freddezza tipica dei suoi ultimi film, stavolta a discapito del risultato finale. A condizionare la situazione, un cast calato nell’atmosfera ma incapace di dare ai personaggi quel qualcosa che vada al di là della professionalità minima, per non parlare della dubbia scelta del protagonista. Lo spettacolo promesso da Blackhat è comunque garantito, ma alla fine ne rimane molto poco e viene solo voglia di recuperare qualche altro titolo più significativo dalla filmografia del suo regista. Clamoroso insuccesso di pubblico e critica negli Stati Uniti.
Titolo: Blackhat (Id.)
Regia: Michael Mann
Sceneggiatura: Morgan Davis Foehl
Fotografia: Stuart Dryburgh
Interpreti: Chris Hemsworth, Tang Wei, Viola Davis, Ritchie Coster, Holt McCallany, John Ortiz, Yorick van Wageningen, Wang Leeholm, Andy On, Christian Borle, Tyson Chak, Brandon Molale, Danny Burstein, Archie Kao, Abhi Sinha
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 2h. 15′
Io non ho proprio digerito questo film.
Noioso e con una sceneggiatura debolissima , la storia d’amore tra il protagonista e la ragazza orientale sviluppata veramente in maniera superficiale . Un cattivo senza carisma e cast sprecato…poi il Chris Hemsworth improbabile come hacker ,non si conosce niente del suo background (sembra un soldato piuttosto che un genio del computer) .
Una sola scena si salva ,quella prima del finale che rompe un poco la piattezza completa prima della conclusione.
Recupero Collateral!