Independence Day - Rigenerazione di Roland Emmerich

20th Century Fox, 8 Settembre 2016 – Inutile
Vent’anni dopo il primo tentativo di invasione, la minaccia aliena torna a incombere sulla Terra. Nonostante ora il genere umano sia convinto di essere pronto a fronteggiarli, gli extraterrestri dimostrano di essere tutto fuorché propensi a una seconda debacle…
Il primo Independence Day, datato 1996, seppe catturare e incuriosire il pubblico grazie alle molte frecce nel suo arco, tra cui il fattore stupore per gli effetti speciali e la platealità con cui simboli iconici finivano fra le macerie. La critica non si fece adulare, bocciandolo sonoramente, mentre il box-office segnava numeri da recordo. Giocando forse sul fattore nostalgia e forte delle nuove tecnologie, Roland Emmerich ci prova di nuovo, orfano però di quel Will Smith che aveva nel primo segnato il passo. Il risultato… è l’ecatombe.
Affidandosi a un cast di veterani (Jeff Goldburn e Bill Pullman) e nuove leve (Liam Hemsworth, direttamente da Hungers Games), nonché a un vero e proprio team di sceneggiatori da far invidia al cast stesso per numero, il regista propone un “more of the same” stereoidato all’inverosimile, in cui la narrazione è un copia-incolla di videoclip con brusii che dovrebbero essere i “dialoghi” a far da collante. Con Independence Day non ci si aspetta un film alla Contact e di certo l’intento è di andare in sala, spegnere il cervello e lasciarsi trasportare nel futuro alternativo (qui, altro errore, futuro-presente…) ma neanche un caleodoscopio di fotogrammi, montati solo per tirare fino ai titoli di coda. Ruoli e personaggi, inoltre, sono i soliti triti e ritriti dai tempi di Armageddon: il solito cattivo, i soliti buoni, i soliti picchi di gloria e polvere, l’estremo gesto e la (spoiler ma neanche tanto) vittoria finale.
Cosa si salva, oltre al genere umano? Poco. Nulla, se non forse la consapevolezza che un seguito sia alquanto improbabile, considerando che la critica lo ha stroncato e il pubblico acquistato biglietti per altre sale. Se questo è il risultato ottenuto cercando di essere fedeli a un percorso noto, meglio – e di gran lunga – reinterpretazioni di storici intoccabili come con il recente Ghostbusters, che per quanto lo si voglia criticare almeno non peccano di originalità e forniscono una chiave di lettura alternativa a simulacri che nessuno vorrebbe mai violare.
Titolo: Independence Day – Rigenerazione (Independence Day – Resurgent)
Regia: Roland Emmerich
Sceneggiatura: Nicolas Wright, James A. Woods, Dean Devlin, Roland Emmerich, James Vanderbilt
Fotografia: Markus Förderer
Interpreti: Liam Hemsworth, Jeff Goldblum, Jessie T. Usher, Bill Pullman, Maika Monroe, Sela Ward, William Fichtner, Judd Hirsch, Brent Spiner, Vivica A. Fox, Angelababy
Nazionalità: USA, 2016
Durata: 2h.
1996? Allora sono vent’anni che non vedo un film di Emmerich (e vent’anni che lui inspiegabilmente continua a girare).
La prima parte è effettivamente fiacchetta con solo un paio di scene gradevoli ed alcune idee interessanti (un’astronave grande quanto metà nucleo terrestre!), la seconda rinvigorisce un pò il tutto e tutto sommato si fa apprezzare.
Ovviamente personaggi tagliati con l’accetta, ancora peggio che le altre volte: leggermente simpatico Hemsworth, il suo amico irritante, Goldblum e Pullman fa piacere rivederli, l’eroina e il figlio di Smith inutili.
Non riesco a trattenere il bambino che c’è in me quando aspetto un sequel di un film della mia infanzia.
Il primo Independence Day è uno di quelli, era inevitabile non mancare l’appuntamento con questo seguito che si è fatto attendere due decadi .
Ho l’amaro in bocca perchè di questo film non riesco a salvare niente se non il ritorno graditissimo di un Jeff Goldblum che risulta sprecatissimo e poco utilizzato ,le new entry sono davvero pessime e inguardabili e tutti gli altri storici ritorni risultano davvero goffi (Brent Spiner) o inutili (Vivica Fox, Bill Pullman e Judd Hirsch) per la trama.
I semi per un buon blockbuster c’erano ma, come al solito appena accennati. [/spoiler gli alieni imprigionati,le rovine delle navi spaziali sparse in tutto il globo o le forme di vita extraterrestre buone].
Quello che maggiormente dispiace è vedere un Roland Emmerich che non fa un film decente da The Day After Tomorrow…….