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“La terra dei morti viventi” di George A. Romero

21 giugno 2005 Recensioni 3 Commenti
Marco Bovino, 21 Giugno 2005: Appassionato
Uip, 15 Luglio 2005

I morti camminano sulla Terra e per sopravvivere gli esseri umani si sono barricati nel centro di una città circondata da un fiume, che dovrebbe proteggerli dagli zombi. Ma nonostante la nuova situazione che si è creata, gli uomini non hanno dimenticato chi sono i ricchi e chi i poveracci…


Vent’anni dopo Il giorno degli zombi, George A. Romero resuscita il mito dei non morti da lui stesso creato nel ’68 con La notte dei morti viventi e proseguito dieci anni dopo con Zombi. Questa volta gli esseri umani sono stati capaci addirittura di ricreare una sorta di società pre-zombi attorno ad un grattacielo/centro commerciale nel quale i ricchi mangiano al ristorante e i poveri si arrangiano al mercato circostante. Intanto i militari provvedono a salvaguardare i confini con tanto di recinzioni elettrificate. All’esterno squadre armate e motorizzate sopravvivono fra raid anti-zombi e commerci con la città. Anche i non morti però sono capaci di apprendere e seguire un capo (un ex benzinaio) che li porterà fino al grattacielo…

Romero mantiene intatta la sua matrice sociologica profondamente critica (in qualsiasi situazione la specie umana brilla per egoismo e cupidigia), il suo humour macabro (il locale dove la gente si fa immortalare affianco a non morti incatenati), la sua truculenza (il fedele Tom Savini è uno zombi col machete) ma la sceneggiatura non è sempre all’altezza ed evidenzia una sorta di collage realizzato con ritagli di Mad Max, Il buio si avvicina, 28 giorni dopo e altri.

Se a partire da La notte dei morti viventi la dimensione metaforica del regista risaltava nella cinematografia dell’epoca e risultava sotterranea ed efficace, ora l’impressione è che, come le sue stesse creature, essa sia giunta ormai in superficie perdendo vigore e spessore. Romero stesso sembra accorgersene e in questo quarto capitolo tenta di rianimare il filone e di ribaltare definitivamente la prospettiva del binomio vivi-non morti, umanizzandoli, riducendoli a vittime del sadismo dilagante e mostrando dettagli di una normale “non vita”. Così, tra ex musicisti che non cessano di “suonare”, apprendisti pistoleri che imparano a sparare e una coppia che avanza mano nella mano, gli zombi evocano un’insospettabile e sconcertante sensazione di tenerezza.

Land of the Dead scorre comunque piacevolmente grazie al suo DNA doc e ad attori sufficientemente in palla (Dennis Hopper su tutti). Anche il sangue scorre copioso e come sempre Romero riesce a personalizzare le scene più forti con una regia all’altezza e una passione autentica. Certo è che risulta sempre più difficile girare un film di (questo) genere e che la nostalgia da sola non basta a definire riuscita questa operazione letteralmente a cuore aperto, ma forse siamo giunti semplicemente, inesorabilmente, al tramonto degli zombi.


Titolo: La terra dei morti viventi (George A. Romero’s Land of the Dead)
Regia: George A. Romero
Sceneggiatura: George A. Romero
Fotografia: Miroslaw Baszak
Interpreti: Simon Baker, John Leguizamo, Dennis Hopper, Asia Argento, Robert Joy, Eugene Clark, Joanne Boland, Jennifer Baxter, Tony Nappo, Boyd Banks, Jasmin Geljo, Max McCabe
Nazionalità: Canada – Francia – USA, 2005
Durata: 1h. 33′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Che gran regista Romero, riesce sempre a stupire le persone con i suoi film agghiaccianti.
    Devo dire che è il più splatter di tutti i film da lui diretti.
    Poi fa anche più paura degli altri, soprattutto quando uno zombie morde una donna.
    Provate a guardarlo, vi piacerà.

  2. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Un capolavoro

  3. Marco ha detto:

    Bè bisogna fare un plauso alla passione sfrenata che Romero riserva ancora al suo cinema, quello che lo ha reso famoso nella storia della cinematografia dell’orrore.

    Riguardo questo film, vuoi per i tempi cambiati, lo ritengo inferiore ai primi tre della saga.
    La parte tecnica è molto buona sia come effetti gore (Romero è sempre stato uno che ha voluto mostrare la fame degli zombie non risparmiandoci niente) e la KNB FX fa un egregio lavoro con alcune scene anche abbastanza disturbanti, sia come effetti scenografici (a parte un brutto effetto CGI di uno zombie).

    Quello che manca è proprio il divertimento, il voler appassionare lo spettatore, il voler farci immedesimare, infatti trovo che Romero abbia fatto solamente un film prettamente politico, che male non è ma al giorno d’oggi stona un pò dato che i tempi sono nettamente cambiati.
    Lo script è anche abbastanza superficiale, i soliti clichè e le solite facce che fin dall’inizio si sa già chi morirà.
    Difatti a parer mio film come La Notte Dei Morti Viventi o Zombie sono proprio figli del loro tempo e che al tempo d’oggi riportare le tematiche che trasmettono non ha proprio senso, vedete come si è comportato Snyder col remake di Zombie…

    Tutte le scene di zombie poi sono telefonate, forse Romero non voleva in nessun caso far spaventare e creare qualcosa di nuovo, cambiare registro ma credo che non ci sia riuscito pienamente.
    La regia peraltro è buona, delle buone trovate vi sono (i fuochi artificiali) noia non ve nè moltissima e le prestazioni degli attori (fra cui il compianto Dennis Hopper) sono buone (Asia Argento no comment dato che ha solo due espressioni e ancora non capisco perchè non si decida a farla doppiare con quel suo bell’accento della Ciociaria…).
    Romero nel nuovo millennio non è entrato col piede giusto, non so poi gli altri due film dato che in Italia non sembrano essere ancora usciti…

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