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"World War Z" di Marc Forster

27 maggio 2014 Recensioni 2 Commenti
World War Z

Universal, 27 Giugno 2013 – Teso

Gerry Lane è un ex funzionario delle Nazioni Unite che ha lasciato il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Quando un virus che rende le persone degli zombi si diffonde su scala mondiale, il suo capo lo richiama in servizio: toccherà a lui, per salvare la sua famiglia, cercare un metodo per fermare l’infezione…


Brad Pitt in World War ZDopo il successo mondiale di The Walking Dead era abbastanza logico aspettarsi che gli zombi rifacessero capolino anche al cinema. Rispetto al telefilm, però, qui gli zombi sono molto più veloci e reattivi.

Tratto dall’omonimo romanzo di Max Brooks e diretto con piglio deciso da Marc Forster, World War Z si inserisce a pieno titolo nei film d’azione hollywoodiani (la parte horror è limitata al minimo necessario): lunghe scene d’azione si alternano a dialoghi tesi a spiegare quello che succede. Gli zombi sono in realtà solo un pretesto: quello che interessa a Forster (e a Pitt) è far muovere il protagonista e gli altri personaggi in situazioni di pericolo, potenzialmente mortali, per tenere desta l’attenzione dello spettatore, ovviamente riuscendoci.

Brad Pitt, Sterling Jerins e Mireille Enos in una scena di World War ZLa regia di Forster presenta gli stessi difetti del suo precedente Quantum of Solace: le scene d’azione hanno un montaggio spesso troppo concitato, che rende difficile per lo spettatore capire esattamente cosa succede. Le scene di dialogo, al contrario, sono ben gestite. Da notare come, incredibilmente, gli zombi digitali appaiano artefatti e poco efficaci, anche se è evidente come nella prima sequenza a Philadelphia gli addetti agli effetti speciali si siano divertiti un mondo a farli volare da una parte all’altra dell’inquadratura facendoli poi schiantare contro qualsiasi oggetto possibile.

Una scena di World War ZPur nella cornice di una assoluta aderenza agli schemi del film d’azione, World War Z si caratterizza per la lunga, tesissima, sequenza nel prefinale (dove ci si aspetterebbe una lunga battaglia a colpi di migliaia di proiettili e centinaia di zombi massacrati), tutta fatta di silenzi e piccoli movimenti. Abile, in questo caso, Forster a risolvere la questione con una corsa precipitosa attraverso l’asettico corridoio e a contenere gli stacchi di montaggio per lasciare che la tensione sia generata solo dalla corsa e dall’inseguimento.

Brad Pitt, Pierfrancesco Favino e Daniella Kertesz in World War ZWorld War Z è un buon film, ricco di sana azione fracassona nella prima parte, più contenuto nella seconda, quando riesce a mettere in mostra anche le qualità del regista. Brad Pitt, anche se il ruolo non è particolarmente complesso, se la cava egregiamente e il resto del cast non sfigura, pur avendo parti sostanzialmente di contorno. Un film per chi vuole passare la serata con una pellicola leggera, un pacco di pop-corn e una bibita gassata.


La locandina di World War ZTitolo: World War Z (Id.)
Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: Matthew Michael Carnahan, Drew Goddard, Damon Lindelof
Fotografia: Ben Seresin
Interpreti: Brad Pitt, Mireille Enos, Daniella Kertesz, James Badge Dale, David Morse, Fana Mokoena, David Andrews, Sterling Jerins, Abigail Hargrove, Peter Capaldi, Pierfrancesco Favino, Ludi Boeken, Gregory Fitoussi
Nazionalità: USA – Malta, 2013
Durata: 1h. 56′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione.

  2. Il Re del Pop Corn ha detto:

    Film a tratti insopportabile da quanto si sforza di edulcorare la materia zombesca per renderla adatta a grandi e piccini: gore praticamente azzerato, quadretti famigliari da diabete, dialoghi e facce di Pitt imbarazzanti, forzature narrative al limite del ridicolo (sì, la scena in Israele…).
    Un paio di scene d’azione ben costruite (la prima e l’ultima), non salvano un film che ha il solo, evidente, scopo di cavalcare la moda del non morto derivata da The Walking Dead, rivolgendosi ad un pubblico il più ampio possibile.

    Sono riusciti ad inventare il film di zombie “per famiglie”…

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