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"Diary of the Dead" di George A. Romero

10 gennaio 2009 Recensioni 11 Commenti
Alberto Cassani, 10 Gennaio 2009: Indecente
Minerva, 30 Ottobre 2009

Non si sa cos’abbia scatenato il caos, cos’abbia portato i morti a resuscitare per dare la caccia ai vivi, ma le immagini raccolte e montate da un gruppo di studenti di cinema sono forse l’unico modo per capire cosa sia davvero successo a partire dalla notte di quel 14 ottobre…


Durante la lavorazione del film, George Romero ha dichiarato di non aver mai avuto una tale libertà creativa in tutta la sua carriera. Peccato che tale libertà non sia accompagnata né da vera creatività né tantomeno dalla capacità da parte sua di utilizzare saggiamente il materiale a sua disposizione. Perché se il nome del regista non fosse quello dell’inventore cinematografico degli zombi, questa ridicola accozzaglia di stupidaggini non meriterebbe altro che risate a scena aperta. Così, invece, merita un minuto di silenzio per la manifesta fine della carriera di un grande del cinema horror.

Rispetto ai precedenti film sui morti viventi diretti da Romero, qui c’è uno spirito sarcastico inedito e decisamente fuori luogo, che finisce per ridurre la pellicola ad uno stupido teen-horror come tanti altri, con gli zombi al posto del serial killer di turno. Nonostante qualche bel momento gore, infatti, il film non riesce mai ad essere spaventoso né inquietante come vorrebbe, e se in questo incide anche la bassa qualità degli effetti speciali fatti al computer, la colpa è soprattutto della pessima sceneggiatura dello stesso Romero.

Certo è apprezzabile la volontà di Romero di fare una critica al sistema dei media e del suo servilismo al Potere, ma non si può dire sia una scelta originale, e non si può non notare la maniera rozza in cui è sviluppata. In particolare, l’idea che l’unica fonte di informazione davvero libera – e quindi efficace – possano essere i blog è talmente ovvia e forzata da risultare alla fine fastidiosa, come fastidiosa è l’insistenza del protagonista a riprendere tutto. La storia è comunque raccontata attraverso dialoghi pessimi quando non idioti, personaggi inesistenti e tantissime incongruenze. Ma anche se il film avesse avuto un senso, probabilmente la pessima recitazione l’avrebbe comunque reso insopportabile, perché quello qui diretto da Romero è probabilmente il peggior consesso di attoracci della storia del cinema.


Titolo: Diary of the Dead – Le cronache dei morti viventi (Diary of the Dead)
Regia: George A. Romero
Sceneggiatura: George A. Romero
Fotografia: Adam Swica
Interpreti: Michelle Morgan, Joshua Close, Shawn Roberts, Amy Lalonde, Joe Dinicol, Scott Wentworth, Philip Riccio, Chris Violette, Tatiana Maslany, Todd Schroeder, Daniel Kash
Nazionalità: USA, 2007
Durata: 1h. 35′


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Attualmente ci sono 11 commenti a questo articolo:

  1. francesco ha detto:

    Survival of the dead promette bene!

  2. francesco ha detto:

    Abbiamo mai visto brutti film a Venezia?

  3. Alberto Cassani ha detto:

    In effetti no…

  4. […] Diary of the Dead di George Romero […]

  5. Francesco Cuffari ha detto:

    L’unico personaggio con cui mi ero quasi identificato è morto dopo 15 minuti e mi sono rimasti un branco di imbecilli inutili, primo dei quali Jason Creed. Ma anche la sua isterica fidanzata è proprio insopportabile. Non parliamo poi del professore col cervello spappolato dall’alcol, l’amish dinamitardo, la texana fuori di testa e il nerd che si fa il bagno quando ci sono zombi in giro.

    Ma forse era questo l’obiettivo di Romero: dirci che non esistono più eroi, ma solo idioti che si improvvisano eroi e che combinano disastri o si coprono di ridicolo. Da questo punto di vista il film migliora.

    Gli attori sono mediocri, ma almeno con c’è Asia Argento. Secondo me è migliore dei precedenti due episodi di Romero e la parte ambientata sul caravan è ottima. Però “Zombi” del ’78 era tutta un’altra storia…

  6. Alberto Cassani ha detto:

    L’intenzione di Romero era sicuramente di dire che ormai il genere umano non vale niente, il problema è il modo rozzo in cui l’ha detto… Però non credo volesse creare dei personaggi antipatici e insopportabili, anche se stupidi magari sì. Secondo me questo è il peggior film di zombi di Romero, ma ho letto qualche giorno fa alcune critiche secondo cui sarebbe il suo capolavoro assoluto…

  7. Francesco Cuffari ha detto:

    Questo film ha una grossa nota di merito: finalmente gli zombi sono tornati ad essere quelli che erano in origine. Nei precedenti due film gli zombi erano i “buoni” e perdevano così tutta la loro potenza orrorifica. Ti ricordi il brutto zombi soldato del terzo?

    Per me, poi, uno zombi deve camminare piano poichè è così che è più inquietante perchè è l’ombra dell’essere umano che era. Nella morte siamo tutti uguali dopotutto.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Sul fatto che gli zombi debbano camminare piano s’è detto tutto e il contrario di tutto, ma in generale anch’io sono affezionato alla figura classica dello zombi cinematografico, lento e affamato. Però devo dire che quello di Zack Snyder non m’era dispiaciuto.

  9. Marco ha detto:

    D’accordo con Alberto, anche se devo dire che l’inizio un pò mi faceva ben sperare ma proseguendo la visione mi sono leggermente annoiato e mai appassionato alla vicenda per tutti i difetti che hai elecato te.
    Survival visto?
    Classifica tua personale dei film zombeschi di Romero e uno che non tratta del medesimo argomento ma che mi consigli caldamente di vedere (sempre di Romero, ovvio)?

  10. Alberto Cassani ha detto:

    Survival l’ho recensito qui: http://www.cinefile.biz/?p=14192

    Così su due piedi, la classifica direi “Zombi”, “Il giorno degli Zombi”, “La notte dei morti viventi” e “La terra dei morti viventi”. Gli altri non li considero neanche. Tra l’altro nel “Giorno” ci sono già diverse cose che poi tornano qui e in “Survival”.
    Tra gli altri suoi sicuramente da vedere “Wampyr”, meglio la versione originale (“Martin”) che quella italiana rimontata da Argento. Poi non mi erano dispiaciuti “La metà oscura” e “Monkey Shines”.

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