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Ti va di ballare? di Liz Friedlander

10 maggio 2006 Recensioni 3 Commenti
Ti va di ballare

Eagle Pictures, 28 Aprile 2006 – Vivace

Pierre Dulaine, a capo di una prestigiosa accademia di ballo da sala, un giorno decide di prendere sotto la sua ala protettrice un gruppo di ragazzi di strada del doposcuola punitivo di un liceo newyorchese e di insegnare loro la disciplina e, soprattutto, la danza…


Antonio Banderas, Alfre Woodard e Kevin Hanchard in Ti va di ballare?Tanti film abbiamo visto sulla danza, dai musical vecchia maniera di Fred Astaire e Ginger Rogers ai più moderni e seri sul ballo classico – impossibile con la mente non andare al recente Billy Elliot – passando per i più faceti ma non meno memorabili Footloose e Dirty Dancing che tanto ci hanno fatto sognare, per poi piombare nel limbo dei più recenti polpettoni adolescenziali in stile Save the Last Dance. I ballerini, o aspiranti tali, e le loro storie hanno sempre attirato molto il pubblico cinematografico, ancor di più oggi che la musica è diventata parte integrante per non dire fondamentale di ogni pellicola e che il ballo è sempre molto di moda, seppur con stili molto diversi rispetto al passato. Sembrano andare per la maggiore di questi tempi balli frenetici come l’hip hop o robe del genere, ma nonostante tutto i giovani sembrano aver riscoperto il fascino démodé dei vecchi balli di coppia di una volta, quelli che i nonni mille volte ci hanno raccontato nelle loro storie di gioventù (basti guardare gli show serali sulle nostre reti nazionali).

Una scena di Ti va di ballare?Ti va di ballare? è un film niente meno che sul ballo da sala, sulla vera storia (molto romanzata, è ovvio) di Pierre Dulaine, un insegnante franco-spagnolo a capo di una prestigiosa accademia di danze standard (valzer, rumba, tango e merengue, insomma quello che comunemente chiamiamo il liscio) che un bel giorno decide di prendere un gruppo di ragazzi di strada del doposcuola punitivo di un liceo newyorchese e di insegnare loro la disciplina e la danza. Un uomo la cui passione nella realtà ha saputo coinvolgere migliaia di ragazzi salvandoli dalla delinquenza ed i cui corsi sono attualmente seguiti da più di 1.200 scuole in America. Il delicato contatto fisico con il proprio partner di ballo, così in contrasto con i loro modi rozzi, la voglia di dimostrare di essere in grado di imparare una disciplina garbata ed elegante e non semplicemente di barcollare a mo’ di bufali, ma soprattutto la voglia di tirar fuori da se stessi la grinta e un’autostima pressoché inesistente, sono le ragioni per cui il gruppo di ragazzi protagonisti di questo Ti va di ballare? riescono a conquistare la simpatia dello spettatore sin dalle prime immagini, nonostante la regia non brilli proprio di luce propria.

Antonio Banderas e Heidi von Palleske in una scena di Ti va di ballare?Al di là della credibilità o meno della storia – si sa, i tempi cinematografici sono un milione di volte più veloci di quelli della vita reale – la storia in sé è un omaggio non propriamente al protagonista assoluto che ha dato vita nella realtà a tutto questo battage, ma molto di più all’insegnamento di base, alla danza come ideale, come valore e mezzo di comunicazione, come strumento di seduzione e arma di riscatto nei confronti delle ingiustizie sociali e dell’emarginazione. Indubbio anche che la presenza di Antonio Banderas e del suo indiscutibile fascino latino abbia aiutato non poco la distribuzione del film che altrimenti non avrebbe avuto la stessa visibilità.

Una scena di Ti va di ballare?A metà tra la commedia musicale e il serial Tv in stile Saranno famosi, Ti va di ballare? scorre piacevole tra sequenze di danza (mal girate e poco godibili per colpa della vena videoclippara della regista) e gag divertenti che conducono ad un finale telefonato, melenso e anche abbastanza sbrigativo. Pregevoli le musiche, che fondono alla perfezione la moderna disco-music black dei rapper con motivi culto del liscio come Moor River e Fly Me to the Moon, ma scadente la direzione dell’esordiente (per il grande schermo) Liz Friedlander, che può vantare la direzione di video musicali per le rockstar più importanti del panorama pop mondiale. In sostanza, un megavideoclip di un’ora e cinquanta minuti farcito di simpatia e sorretto dall’eleganza caliente di Antonio Banderas.


La locandina di Ti va di ballare?Titolo: Ti va di ballare? (Take the Lead)
Regia: Liz Friedlander
Sceneggiatura: Dianne Houston
Fotografia: Alex Nepomniaschy
Interpreti: Antonio Banderas, Rob Brown, Yaya DaCosta, Alfre Woodard, Dante Basco, John Ortiz, Laura Benanti, Marcus T. Paulk, Jenna Dewan, Katya Virshilas, Jonathan Malen, Jasika Nicole, Shawand Mckenzie, Elijah Kelley, Lauren Collins
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 48′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    questo è un film che non mi è piaciuto…perchè?? perchè fa cagare non ha senso …. ….. sono una ballerina che ha visto altri film e tutti migliuori di questo… al mio fianco ho una ballerina che tutti voi conoscerete è andata in tv e non credo che le vere ballerine guardino questi film ma altri migliori ma di moltissssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssimo!!=)

  2. Anonimo ha detto:

    skerzavo!!!!! dico solo ke è un po noioso ma bello e speciale!!! vi ringrazio di cuore per averlo fatto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!by anonimo

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Guarda, in genere i film sulla danza non classica vanno sempre benissimo proprio perché gli appassionati vanno a vederli a prescindere e non si preoccupano se dal punto di vista cinematografico sono carenti. Capita con un sacco di argomenti particolari che portano una determinata cerchia di spettatori a focalizzarsi su un aspetto particolare invece che su tutto l’insieme. Questo della Friedlander, dal punto di vista cinematografico è sicuramente un film migliore dei vari “Step Up”, ma questo non vuol dire che un appassionato di danza non possa apprezzare maggiormente un film costruito in maniera completamente diverso da questo.

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