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“Alien vs Predator” di Paul W.S. Anderson

7 novembre 2004 Recensioni 9 Commenti
Tommaso Tocci, 7 Novembre 2004: Superfluo
20th Century Fox, 19 Novembre 2004

A seguito del notevole innalzamento della temperatura sotto i ghiacci del Circolo Polare Artico si scopre una curiosa piramide sepolta dai ghiacci. Un gruppo di scienziati e militari ci mette poco per capire che si tratta di un manufatto alieno, e che la razza umana è un terzo incomodo nella guerra tra Predator e Alien…


Eccoci di fronte all’atteso cross-over, largamente annunciato negli anni passati, che dopo una solida incubazione videoludica (due titoli di ottimo livello) approda sugli schermi per sfruttare lo sfruttabile nei mondi di Alien e Predator.
Il primo è rimasto sempre a galla in questi ultimi vent’anni, forte di un credito impareggiabile presso il grande pubblico, nonché di seguiti, riedizioni, director’s cut e super-cofanetti DVD. Predator, invece, ha dovuto rassegnarsi alla sua più modesta caratura e ad un secondo capitolo pessimo, che ne ha quasi affossato il marchio.

La resa dei conti tra le due specie è stata affidata a Paul W.S. Anderson, sedicente appassionato della saga di Alien. Siccome non c’è due senza tre, lo sciagurato regista che già traghettò Resident Evil e Mortal Kombat dalla sponda digitale a quella cinematografica, non poteva esimersi dall’impegnativo compito. Dopo aver lasciato in altre mani entrambi i sequel dei film sopraccitati, si è buttato a capofitto su AvP, cercando il giusto punto d’incontro tra due saghe piuttosto slegate tra loro. Le apparizioni dell’Alien, infatti, hanno luogo in un futuro prossimo, mentre Predator era ambientato ai giorni nostri. Anderson decide quindi di far risalire il fulcro dello scontro ad un lontano passato, quando la specie dei Predator sbarcò sulla Terra per porsi come punto di riferimento religioso delle antiche civiltà, usando il nostro pianeta come luogo di scontro con gli Alien. Tale scontro si ripete ogni cento anni e serve da rito di iniziazione per i giovani guerrieri predatori. Inutile dire quale ricorrenza cada in quest’anno…

La premessa è dunque nuova, ma tutto il resto è vecchio. L’idea migliore di Anderson è quella di esplicitare l’apparato mitologico alla base delle due saghe, legando tra loro l’aspetto narrativo (l’Alien e il Predator che si re-incontrano sottendono l’eterno ritorno della loro guerra) e quello cinematografico (lo spettatore è nella posizione delle due creature, non degli umani: sa chi sono, sa che si scontreranno e sa quanto sono letali). È lo spettatore che gioca al “gatto col topo” con gli sventurati umani, che restano spaesati fino a quando non entrano anche loro nella logica del gioco. Purtroppo ciò che fa difetto ad Anderson è lo svolgimento: tutto è piatto, dà l’impressione che accada troppo in fretta, senza una reale importanza. E in un film di genere, di cui tutti conoscono la meccanica, è una mancanza gravissima. I personaggi sono poverissimi, macchiette senza alcun peso. Ci si augura che vengano presto tolti di mezzo per assistere in pace alla lotta tra i due veri contendenti, e invece si deve assistere al consueto stillicidio.

Per quanto riguarda la regia, basterà dire dell’ilarità incontenibile scatenata dalla visione di un face-hugger che salta in bullet-time verso la faccia di un malcapitato avventuriero. Anche la messa in scena è un immenso déjà-vu senza mordente. Oltre che, ovviamente, ad Alien e a Predator, si ha la sensazione costante di assistere al florilegio della mediocrità del blockbuster: scorrono sullo schermo frammenti di uno Stargate, di un Vertical Limit, un Cube, un Quinto Elemento, un Pitch Black, tutti rimasticati in un amalgama senza fascino, eccetto quello esercitato sul fan “duro e puro” dei due marchi originari.

Peccato vedere Lance Henriksen così bistrattato (ma in un ruolo divertente per chi lo ricorda nei panni di Bishop), mentre Raoul Bova sarebbe solo inutile se non fosse per i momenti in cui si esibisce in italiano, quando diventa veramente improbabile (ma state tranquilli: il doppiaggio ha totalmente eliminato queste sfumature). Il resto del cast si adegua al livello generale.

In definitiva un film adatto all’appassionato, oppure a chi voglia farsi due risate nel vedere dissacrate due delle serie più famose della storia del cinema di fantascienza.


Titolo: Alien vs. Predator (Id.)
Regia: Paul W.S. Anderson
Sceneggiatura: Paul W.S. Anderson
Fotografia: David Johnson
Interpreti: Sanaa Lathan, Raoul Bova, Lance Henriksen, Ewen Bremner, Colin Salmon, Tommy Flanagan, Joseph Rye, Agathe De La Boulaye, Carsten Norgaard, Sam Troughton, Petr Jákl, Jan Pavel Filipensky, Pavel Bezdek, Kieran Bew, Carsten Voigt
Nazionalità: USA – Repubblica Ceca – Canada – Germania, 2004
Durata: 1h. 41′


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Attualmente ci sono 9 commenti a questo articolo:

  1. io lo trovato divertente invece e coinvolgente
    comunque molto meglio di alien vs predator 2

  2. Marco ha detto:

    Quoto Giuseppe Caschetto.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Mah… divertente magari sì, ma coinvolgente…

  4. Riccardo ( ex Mickey Rourke ) ha detto:

    Un bel film, certo, un horror di stile sicuramente.
    L’unica cosa che non mi è andata giù è Raul Bova nel cast.

  5. Edoardo ha detto:

    Beh…a dire il vero non m’è dispiaciuto affatto…anzi rimedia a PREDATOR 2!

  6. Marco ha detto:

    Bisogna dire che quando lo vidi al cinema a 14 anni mi divertii molto di più ma questo è risaputo, rivedendolo oggi mi ha fatto passare con piacere un’ora e mezza, in VHS poi secondo me la visione è migliore, più “naturale” che in DVD.

  7. Leonardo S. ha detto:

    Bah, io mi sono tremendamente annoiato!

  8. Plissken ha detto:

    Concordo con il recensore, anche se perlomeno in questo film vi è presente qualche buona idea (la piramide in movimento ad esempio) e non mancano momenti nel complesso dignitosi, nonostante gli interpreti facciano del loro meglio per affossare il poco di buono che c’è.

    Comunque sicuramente meglio di “predatorS”. La cosa che più dispiace è che nessuno sia riuscito a sfruttare al meglio l’enorme potenziale offerto dalla creatura McTiernana: “Predator 2”, “Alien VS Predator”, “Alien VS Predator 2” e l’insulso “PredatorS” messi assieme non valgono un decimo del capostipite.

  9. Marco ha detto:

    Rivisto e ricondivido il mio precedente commento e quello di Plissken.

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