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"Guerre Stellari" di George Lucas

19 aprile 2016 Recensioni 3 Commenti
Guerre Stellari - Una nuova speranza

20th Century Fox, 21 Ottobre 1977 – Fantastico

Molti anni dopo le Guerre dei Cloni, l’Impero galattico ha quasi decimato le forze dell’Alleanza Ribelle che gli si oppone. Alla disperata ricerca di aiuto, la principessa Leila Organa spedisce sul pianeta Tatooine un droide con un messaggio per il vecchio cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi…


Mark Hammill, Carrie Fisher e Harrison Ford in Guerre Stellari - Una nuova speranzaNel bene e nel male, Guerre stellari è l’autentico modello del blockbuster moderno, in ragione di una veste tecnica tale da lasciare a bocca aperta il pubblico, una storia essenziale come una fiaba ma dal sapore leggendario e un grande senso dell’avventura. Elementi ancora oggi ritenuti alla base di un successo da qualsiasi produttore e che all’epoca (ma anche successivamente) il poco più che trentenne George Lucas riesce a mettere insieme come nessun altro, dando l’autentico via a una saga destinata a continuare per quarant’anni.

David Prowse e Carrie Fisher in una scena di Guerre Stellari - Una nuova speranzaSimbolo della serie stessa, le celebri spade laser bastano a racchiudere l’idea alla base del mondo ideato da Lucas: un’arma antica, propria della cavalleria e del racconto fantasy, calata in un’estetica futuribile. E così tutto il film non vive dei temi più classici della fantascienza ma della creazione di un universo parallelo, che mescola efficacemente verosimile e incredibile, permettendo al pubblico di avvicinarsi ai personaggi ed entusiasmarsi per le loro imprese. Sono proprio la semplicità di queste coordinate basilari e l’infinita possibilità di espansione di questo universo a garantire ancora oggi il seguito di schiere di appassionati.

Alec Guinness in Guerre Stellari - Una nuova speranzaCoinvolti in una produzione per l’epoca tanto incerta quanto complicata, gli attori principali dimostrano di potersi calare più che bene in figure destinate a diventare punti di riferimento per la teoria drammaturgica del Viaggio dell’eroe. In particolare, Harrison Ford trova il trampolino di lancio per una lunga carriera e Alec Guinness porta all’anziano maestro Obi-Wan Kenobi una professionalità e un impegno altissimi, nonostante le numerose riserve da lui espresse durante la lavorazione e negli anni a venire. Aveva ragione l’attore inglese a dire che il film era piuttosto fracassone e con alcuni dialoghi ridicoli, ma è innegabile che Una nuova speranza abbia raggiunto un successo di pubblico tale da ridefinire il concetto di “culto” cinematografico.


La locandina di Guerre Stellari - Una nuova speranzaTitolo: Guerre Stellari – Una nuova speranza (Star Wars: A New Hope)
Regia: George Lucas
Sceneggiatura: George Lucas
Fotografia: Gilbert Taylor
Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing, Alec Guinness, Anthony Daniels, Kenny Baker, Peter Mayhew, David Prowse, Phil Brown, Shelagh Fraser, Jack Purvis, Alex McCrindle, Eddie Byrne, Drewe Henley
Nazionalità: USA, 1977
Durata: 2h. 01′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Antonio ha detto:

    Avete recensito un classico come “Star Wars” , quando recensirete Jurassic Park (1993)?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Jurassic Park è un film di cui nessuno ha mai fatto il titolo, parlando tra di noi di cosa potremmo recensire. Però non si sa mai.

  3. Alessandro Pitocco ha detto:

    Ancora mi ricordo quando da bambino lo vidi a casa dei miei zii in VHS, nonostante già negli anni ’90 esistessero una massiccia quantità di film in CGI, quando guardai Star Wars tutto il resto diventò l’ombra di una saga geniale per merito dell’estro creativo di Lucas che come hai detto tu Alberto, mettendo alla base del racconto uno stile Fantasy e catapultandolo in un immaginario futuro interstellare, ha dato vita ad una saga di culto che non sembra invecchiare mai. La spada laser poi… che invenzione, Lucas ci ha saputo fare! Quando rivedo questo film torno sempre bambino, a quando guardai il primo mitico Guerre Stellari in TV.

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