C.R.A.Z.Y. di Jean-Marc Vallée
Istituto Luce, 25 Agosto 2006 – Toccante
La famiglia Beaulieu è composta da cinque maschi, una madre presente e amorevole e un padre burbero. I ragazzi vivono tra gli anni ’60 e ’80 la scuola, le ragazze, la scoperta della sessualità, le canne, le discoteche, i locali, i punk e i dark, i litigi con il padre e la musica – dei Pink Floyd, di David Bowie, dei Rolling Stones…
Crazy è la canzone di Patsy Cline che suona da sempre a casa Beaulieu in una preziosa copia in vinile gelosamente custodita dal capofamiglia, il padre un po’ burbero che educa i suoi ragazzi insieme con la moglie fervente credente e credulona. “Crazy” è anche la piega che prende la vita quando gli imprevisti scuotono la solida tranquillità familiare, quando l’inaccettabile si fa strada fino a divenire una realtà durissima e inequivocabile. Zac, il quarto dei fratelli, si dimostra fin da piccolino il più sensibile, il più fragile, quello che bagna il letto e che osserva con invidia i regali da femminuccia delle sue cuginette durante la notte di Natale. Quella notte che è anche la sua prima impronta nel mondo, il suo compleanno da dividere con Gesù Bambino, da quando Zac ha deciso che era giunto il momento di nascere a dispetto del tempo non ancora compiuto. Sì, una vita incompiuta già annunciata in quel primo vagito che tardava ad arrivare, sospeso tra la vita e la morte, sotto lo sguardo spaventato della mamma e il nervosismo del papà in sala d’attesa.
Shine On You Crazy Diamond è il ritmo dei Pink Floyd che entra nella vita adolescente di Zac, insieme ai Rolling Stones – immaginaria colonna sonora dell’odiata messa di mezzanotte – a David Bowie – appeso alla porta per non dimenticare mai l’irresistibile icona di una vita sregolata e libera – alle vigilie di Natale con i destini di tutti che pian piano tracciano il loro percorso. C’è il figlio intellettuale, c’è quello che primeggia negli sport, c’è quello che beve, fuma e prima o poi passerà all’eroina, e poi c’è Zac, il prediletto che diventa man mano la pecora nera, l’indicibile disonore che ha colpito l’orgoglio maschile di papà Gervais. Zac, così diverso e così solo mentre sente crescere dentro quegli spettrali istinti sessuali che non riesce ad accettare come suoi e che dovrà reprimere a qualsiasi costo, per non perdere l’amore di suo padre e il rispetto di se stesso.
C.R.A.Z.Y. è una derisione della follia delle istituzioni, dalla famiglia alla religione, che castrano gli impulsi più profondi e il senso di libertà innato in ogni individuo, sotterrandoli di un perbenismo che non vede oltre il proprio muro di conformismo e incide crudelmente sulla psiche di chi non saprà liberarsene. Gran parte della narrazione scorre in immagini forti ed evocanti una lacerante introspezione dell’ambiguità di Zac, vista attraverso le varie tappe della sua età. Dalla tentennante confusione provata da bambino, quando l’amore dei suoi genitori faceva ancora da scudo, alla dolorosa negazione di una natura inaccettabile esplosa crescendo, fino alla ribellione cercata e voluta di fronte ad un padre che non può più imporgli di essere ciò che non sarà mai. A tenere uniti vent’anni di vita è un senso diffuso della difficoltà che essa comporta, del precario equilibrio che tiene faticosamente uniti i rapporti anche quando essi sono forti e importanti come quelli tra un padre e un figlio.
“Crazy” è il fluido che trasporta i ricordi alla musica dei gruppi mitici degli anni ’70, alle ribellioni sociali e alla nascita della libertà sessuale, tra ostentate Harley Davidson e furtive sigarette di erba.
“Crazy” infine, e soprattutto, è osservare il padre (Michel Côté) e il figlio (Marc-André Grondin) non sapendo dire chi sia il più bravo tra i due, ed è arrivare ai titoli di coda appuntandosi il nome del regista tra quelli che forse in futuro sapranno ancora dirci qualcosa di importante. Non poco per chi era rimasto, e non proprio convinto, ai bellocci cowboy omosessuali di Brokeback Mountain.
Titolo: C.R.A.Z.Y. (Id.)
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: François Boulay, Jean-Marc Vallée
Fotografia: Pierre Mignot
Interpreti: Marc-André Grondin, Michel Côté, Danielle Proulx, Émile Vallée, Pierre-Luc Brillant, Maxime Tremblay, Alex Gravel, Natasha Thompson, Johanne Lebrun, Mariloup Wolfe, Francis Ducharme, Hélène Grégoire, Michel Laperrière
Nazionalità: Canada, 2005
Durata: 2h. 07′
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