Quasi niente di Sébastien Lifshitz
Mikado, 19 Luglio 2002 – Rarefatto
Mathiéu è in vacanza al mare, con la madre malata e la sorella. L’amicizia con il coetaneo Cédric porterà il giovane alla scoperta della propria omosessualità…
Vi ricordate Krampack, Beautiful Thing, Fucking Åmål? Tentativi (ottimamente) riusciti di raccontare l’adolescenza e l’omosessualità, ma quante spiegazioni, quanti pretesti… e soprattutto quante parole. Molto meno c’è in Presque rien.
L’adolescenza, le vacanze estive, un amore, la famiglia: quasi niente da raccontare. Un battito di ciglia, il tempo di apertura di un otturatore per fermare le immagini che si stampano sulla retina di Mathieu: la malattia della madre (depressione, è l’unica spiegazione concessa), l’approccio con Cédric, l’amore tra le dune, il tentato suicidio (perché? nessuna didascalia per lo spettatore), la clinica. Quasi niente ci viene raccontato, possiamo solo guardare attraverso gli occhi del protagonista: malinconici, innamorati, disperati.
Molto non detto in questo piccolo film, perché usare le parole per spiegare un sentimento è più pornografico del pene floscio tra le mani di Mathieu (e che è valso la censura ai minori di diciotto anni). Attraverso piani temporali differenti, solo le immagini ci sono d’aiuto per tentare di ricomporre questo non racconto, o questo racconto di un’emozione, ma non è importante: non è la cronologia a comunicare il senso delle cose, ma uno sguardo, un bacio o un amplesso in riva al mare. C’est la vie… presque rien.
Titolo: Quasi niente (Presque rien)
Regia: Sébastien Lifshitz
Sceneggiatura: Stéphane Bouquet, Sébastien Lifshitz
Fotografia: Pascal Poucet
Interpreti: Jérémie Elkaïm, Stéphane Rideau, Dominique Reymond, Marie Matheron, Laetitia Legrix, Nils Ohlund, Réjane Kerdaffrec, Guy Houssier, Violeta Ferrer, Robert Darmel, Marie-Claire Durand, Charline Levaque, Sarah Reyjasse
Nazionalità: Francia – Belgio, 2000
Durata: 1h. 40′
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