"Macbeth" di Justin Kurzel
Videa, 5 Gennaio 2015 – Convincente
In una Scozia medievale il generale Macbeth, signore di Glamis, è al servizio di Re Duncan, il cui regno difende sempre in modo leale ed eroico. Sarà alla fine di una delle tante battaglie da lui combattute che il corso della sua vita muterà drasticamente, e dalla gloria e dell’onore Macbeth cadrà verso la rovina…
La tragedia scespiriana Macbeth ha oltre quattro secoli di vita ed è sempre vitale come all’inizio. Non solo perché è tra le opere di Shakespeare ancora oggi riproposta a teatro, ma anche perché ancora oggi si sente la necessità di rivisitarla dal punto di vista cinematografico, tanto che la sua fama ancora la precede. Con un’opera di simile portata i rischi di tradirla o di sminuirla sono forti e inevitabili, eppure guardando questo film si vede quanto è possibile aspettarci di vedere: questo è Macbeth; questo è Macbeth uomo; questa è Lady Macbeth, con la sua femminilità trasformata in perfidia in un contrasto che rende il personaggio maggiormente sconcertante; questa è la loro Scozia.
Viene esplicitato molto del sottotesto scespiriano, a partire dalle battaglie appena menzionate nell’opera che qui restituiscono tutta l’efferatezza tipica dell’epoca. La scelta di ricorrere a immagini cruente non viene meno per tutta la pellicola, senza risparmiare nulla ma piuttosto enfatizzando. Scelta peraltro inevitabile, se s’intende trasporre sul grande schermo quella che è considerata una delle tragedie scespiriane più sanguinose.
Oltre alle sequenze di questa natura, i frequenti esterni girati negli invernali e affascinanti paesaggi britannici si compenetrano nella tenebrosa atmosfera che circonda i personaggi, soprattutto grazie alla fotografia. E si compenetrano anche nelle loro menti tormentate, a volte in preda al delirio, che si esprimono nei monologhi originari, come originario è mantenuto tutto il linguaggio dell’opera. Travagli interiori che, allo stesso modo, sono in simbiosi con il contrasto di luci dai toni dorati e l’oscurità, atmosfera scelta anche per gli interni. Entrambi i protagonisti sono interpretati in modo intenso sia singolarmente sia nel loro rapporto coniugale, senza togliere la sinistra grandezza l’uno all’altra, ma senza per questo trascurare il ruolo dominatore di Lady Macbeth nel trascinare il marito all’inferno.
La lettura che il film dà al significato della tragedia compare in maniera abbastanza chiara nella simbologia delle tre streghe, nella chiesa in cui Lady Macbeth invoca gli spiriti perché la trasformino in essere spietato, e nella ripetuta definizione di Macbeth come “diabolico” da parte degli altri personaggi. Nulla di nuovo rispetto all’opera, che però acquista chiarezza con la potenza visiva di queste immagini le quali sembrano rispondere al quesito della tragedia: destino profetizzato ineluttabile oppure scelta consapevole tra Bene e Male? Domanda oltretutto universale, a prescindere dal testo. Ma è proprio questa universalità a renderlo ancora attuale.
Titolo: Macbeth (Id.)
Regia: Justin Kurzel
Sceneggiatura: Jacob Koskoff, Michael Lesslie, Todd Louiso
Fotografia: Adam Arkapaw
Interpreti: Michael Fassbender, Marion Cotillard, Paddy Considine, Lochlann Harris, Kayla Fallon, Lynn Kennedy, Seylan Baxter, Amber Rissmann, Scot Greenan, Hilton McRae, David Thewlis, David Hayman, Jack Reynor, Jack Madigan, Frank Madigan
Nazionalità: Regno Unito – Francia – USA, 2015
Durata: 1h. 53′
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