"Wolverine l'immortale" di James Mangold
20th Century Fox, 25 Luglio 2013 – Insignificante
Logan lascia di malavoglia i boschi canadesi per andare in Giappone e dare l’ultimo saluto a un uomo cui aveva salvato la vita durante la Seconda Guerra Mondiale. Si ritrova in mezzo a una guerra tra corporazioni, ninja, mutanti e politici corrotti. Ma incontra anche la figlia dell’uomo…
Ispirata a una miniserie di Chris Claremont e Frank Miller del 1982 (citata anche alla lettera in un paio di momenti), questa seconda avventura a solo dell’X-Men canadese vorrebbe essere un importante tassello nella definizione del personaggio e un passo fondamentale per il proseguimento della saga cinematografica dedicata agli allievi di Charles Xavier. A conti fatti fallisce su entrambi i fronti, ma se il suo primo film si poteva dire brutto questo è “solamente” insignificante.
Difficile puntare il dito contro un solo responsabile, perché la mancanza di ispirazione e di verve della sceneggiatura poteva comunque essere bilanciata da una realizzazione tecnica più briosa e scelte artistiche più convinte. L’impressione generale è infatti che si sia deciso di realizzare il film senza avere davvero idea di cosa farne e senza essere davvero convinti di ciò che si stava facendo. O forse, più semplicemente, senza avere ancora ben capito con che tipo di personaggio si ha a che fare.
Il problema non è tanto la distanza tra il Wolverine fumettistico e quello cinematografico, ma la superficialità della sua caratterizzazione, quasi che non si abbia il coraggio di scegliere in che direzione portarla. Di conseguenza, il risultato non può che essere un personaggio tutto sommato poco interessante, le cui avventure non vale quindi la pena seguire e che non lasciano comunque alcun segno. Che è esattamente il destino di questo film.
Titolo: Wolverine l’immortale (The Wolverine)
Regia: James Mangold
Sceneggiatura: Mark Bomback, Scott Frank
Fotografia: Ross Emery
Interpreti: Hugh Jackman, Tao Okamoto, Rila Fukushima, Svetlana Khodchenkova, Hal Yamanouchi, Will Yun Lee, Brian Tee, Hiroyuki Sanada, Famke Janssen, Ken Yamamura, James Fraser, Nobuaki Kakuda, Garret Sato, Luke Webb
Nazionalità: USA, 2013
Durata: 2h. 06′
Peccato… Stasera lo vedo e spero mi piaccia comunque, ma da una fonte fumettistica come quella in questione sicuramente mi aspettavo proprio più ispirazione.
Almeno mi conforta sapere che non si tratta di una tamarrata come “Le origini”
Come da prassi, sembra che purtroppo debba seguire Alberto sempre in queste “gesta” disperate… con l’ennesimo titolo che attingendo a piene mani dall’hype suscitato nelle precedenti “incarnazioni”, la fisicità del nostro (bravo c’è da riconoscerlo, almeno non è mono-faccia/sentimento stile Smith (sic)) foriera di orde di fan soprattutto del gentil sesso ed un sequel già fissato, ci porta in sala, ci fa sedere e ci lascia li, attesa che qualcosa accada.
Il film è esattamente “insignificante”, non brutto, concordo ma è come se aggiungesse un ulteriore strato di panna dove c’è già la base pronta ad accogliere “altro” che, giustamente (o no?) non arriva.
Il tema toccato, quello dell’immortalità, avrebbe per certo potuto essere sviscerato a dovere con un’analisi introspettiva piu’ profonda (il tanto decantato “stile Nolah” per intenderci) primeggiando la parte istintiva dell’uomo e non quel raziocinio che dinanzi alla follia di una vita eterna ti porta, paradossalmente, a fare sempre la cosa giusta.
Il mio voto è 6 su 10 perché gli effetti speciali oramai sono per default “fatti bene” e voglio, vorrei, mi aspetterei, che i registi, gli sceneggiatori ma anche coloro che hanno voce in capitolo sul montaggio, tendessero a focalizzarsi sulla brutalità della vita, sul fatto che non sia rose e fiori (anzi…) che i momenti belli ci sono, vero, ma sempre in rapporto 1:3 al resto che ci porta ai vari (schifo, zero assoluto, ignoranza, si stava meglio…, sempre a me…, mai agli altri) classico pattern di una società che ha visto tutto e che probabilmente è in cerca, pur non declamandolo, di un vero reboot.
Effetti speciali belli di default mica tanto: ci sono in giro ancora delle cose veramente raccapriccianti, come qualità delle animazioni computerizzate.
Alberto, qui però non sono male… certo piu’ limitati rispetto ad altre produzione proprio perché la regia ha cercato di premere sull’intimità del personaggio (a proposito come valuti la furbata di bandire il sangue per avere un PEGI basso?) anziché sul solito spettacolo fx.
Come lo vedi un film di questo tipo girato in camera mobile stile Paranormal Activity? Sarebbe quantomeno singolare…
Sì, sì: qui gli effetti speciali sono credibili, è tutto il resto che manca… La ricerca del visto di censura più basso possibile non è una novità, e a conti fatti è l’abitudine per i cinefumetti più recenti.
Un film supereroico girato alla Paranormal Activity mi mette ribrezzo solo a pensarlo…
Ciao a tutti e buon week-end,
qualche numero aggiornato a fine luglio:
Worldwide: $265,411,000
Costo di produzione: 120 milioni di dollari (quindi finora hanno poco da lamentarsi considerando la “caratura del film…”)
E per quanto concerne il nostro scarpone… c’è stato il boom al lancio con 2,061,874 milioni di dollari di incasso e poi la planata ai giorni nostri, per un totale di 4,207,168 milioni di dollari.
In generale penso si possa dire che non è andato benissimo, anche se i risultati sono comunque buoni. Negli USA è uscito da solo due settimane (tre con questo week-end), e nel we d’esordio ha incassato la metà di Superman. Di certo non ci perderanno dei soldi, ma penso che i produttori si aspettassero molto di più. Da noi è andato bene, ma abbastanza in linea con questi tipo di prodotti.
Buondi Alberto,
credo sia andato bene, e il boom iniziale ne è prova, piu’ per l’hype suscitato e dall’oculata campagna promozionale che ha spremuto a dovere Hugh Jackman che non per tutto il resto anche perché la trama, a leggerla, almeno dal mio punto di vista, è piu’ che altro un monito a non stare in questa sala. Speriamo che in futuro si possa fare qualcosa di meno bonario… in francamente ancora attendo un film di quelli cattivi, in cui ci si possa alzare dalla sedia ed essere soddisfatti di aver visto qualcosa di “realistico” (intendo dove, ad esempio, a morire è l’eroe, come in Armageddon, o i cattivi riescono a farla franca).
Per il film è pure bruttino.. o comunque non appassiona..
Nota di servizio: solo a me la versione mobile del sito non funziona?
Ho controllato adesso, e a me funziona sia dal Blackberry che dal tablet Android. Fammi sapere che problema ti dà e cosa usi, che guardo.
Ho cambiato il browser dello smartphone (prima usavo quello di base di android jelly bean 4.2.1) e ora funziona. Grazie
Sì, quello è un problema con i browser stock delle ultime versioni di Android. Dovrebbe essere stato risolto con l’ultima versione (uscita dieci giorni fa) del plugin che gestisce la versione mobile di CineFile, ma io non l’ho ancora aggiornato perché devo prima modificare i file di visualizzazione. Conto di farlo settimana prossima.
Adesso dovrebbe funzionare correttamente. Fammi sapere se vedi ancora dei problemi.
Vincendo la forte sensazione di repellenza che mi provocava il ricordo del primo film (anzi dei primi minuti del primo film, visto che in quell’occasione non ce l’ho fatta a proseguire con la visione non ho finito di guardarlo), alla fine me lo son visto…
Che dire? Beh, almeno stavolta sono arrivato fino alla fine. Ed è già una cosa buona. Tuttavia, sia nel bene che nel male, il film non è quello che mi aspettavo e penso che in molti abbiano provato la medesima sensazione. L’impressione è che, pur non avendo realizzato una vera e propria vaccata (com’era il primo film dedicato al personaggio), abbiano comunque toppato, perché la sensazione che lascia il film è di una sostanziale assenza di credibilità, per quanto riguarda la storia, le situazioni e i personaggi.
Inoltre, può sembrare una banalità, ma una cosa che ha contribuito molto a rendere il tutto poco credibile è stata soprattutto l’assenza del sangue. E sì, perché, com’è noto, il nostro caro mutante canadese è dotato di appendici artigliate in grado di affettare l’acciaio come se fosse burro e quando le sue unghiette incontrano la carne…, ebbene, i risultati li potete facilmente immagginare. E in questo film, ciò che molti spettatori volevano vedere di più (ovvero gli effetti delle unghiette sulla carne umana), se lo sono, per l’appunto, dovuto soltanto immaginare. Il caro Wolvie fa fuori un esercito di ninja e qualche dozzina di yakuza boys quasi senza che si veda uno schizzo di sangue… Intendiamoci, io non sono un fan degli effetti gore e della maccelleria in genere, ma è anche vero che… quando ci vuole, ci vuole. E qui ci voleva. Punto.
Poi, pur essendo stato un lettore di fumetti Marvel per molti anni, la miniserie a cui ha attinto la sceneggiatura per il film non l’ho letta, quindi non sono in grado di valutare in che modo abbiano trattato il materiale originale. Nel complesso, come dicevo all’inizio, la sensazione è che il film non funzioni come dovrebbe e che la responsabilità di ciò sia da attribuire principalmente allo sviluppo della storia ed al modo (sbagliato) con cui sono stati tratteggiati e caratterizzati i personaggi principali.
Ciao Donato,
concordo sul sangue… è come quando censurarono (lo ricordo benissimo…) Carmageddon o Mortal Kombat rendendolo da qualcosa di realmente crudele / traculento e perché no… reale / realistico, a una mera barzelletta….
Secondo me l’assenza del sangue ha penalizzato molto la credibilità delle scene di combattimento, che, in un film con protagonista Wolverine hanno la loro importanza, oltre ad una fisicità peculiare e caratteristica (perché il nostro amico combatte il nemico avventandosi su di esso ed affettandolo con gli artigli).
L’assenza del sangue rimane comunque solo uno dei fattori penalizzanti. Secondo me è principalmente la caratterizzazione dei personaggi che non è stata azzeccata. Molto superficiale il ritratto di Mariko e, soprattutto, completamente sbagliato il modo in cui Wolverine si porge nei suoi confronti. Lo stesso Wolvie ha solo una lontana e sbiadita parvenza del caratteraccio che lo ha reso famoso. In tal senso, vale più il suo cameo di pochi secondi presente nel film “X-men: l’inizio”, dell’intero secondo film a lui dedicato.
Banalissimo, noioso e lento. La regia svolge il suo ruolo senza infami e senza lode ma anche senza brio (anzi nelle scene “non action” diventa irrimediabilmente statica) ma è il brutto soggetto e come è stato realizzato ad essere la sua maggiore pecca.
Almeno il primo film aveva ritmo, era divertente e la storia la trovai coinvolgente.
Concordo con la recensione. Insignificante.