"Agente 007 - Licenza di uccidere" di Terence Young
DEAR, 9 Febbraio 1963 – Datato
Dopo l’assassinio di un uomo dell’MI6 in Giamaica James Bond, agente segreto numero 007, viene inviato a indagare. Ben presto scopre che su un’isola disabitata avvengono degli esperimenti nucleari. Deciso ad andare in fondo alla faccenda, si inoltra nell’isola e incontra il Dottor No…
Correva l’anno 1962 quando un semisconosciuto attore scozzese pronunciava per la prima volta la frase «Bond, James Bond». Se la reazione della critica dell’epoca fu tiepida quella del pubblico fu invece entusiasta, ed è facile capire perché: James Bond incarna una specie di supereroe “umano” e senza poteri. Non è solo bello, forte, intelligente e con una disponibilità finanziaria quasi illimitata; è di fatto indistruttibile e, naturalmente, affascina e conquista qualsiasi donna gli capiti a tiro.
Visto oggi, Agente 007 – Licenza di uccidere (ma il titolo originale: Dr. No, è molto più secco) appare estremamente datato, del resto fu girato con un budget di un milione di dollari, poco anche per quell’epoca se si pensa che Lawrence d’Arabia, dello stesso anno, aveva un budget di 15 milioni. Le scene d’azione non sono particolarmente realistiche e l’entrata in scena del “drago” suscita oggi una qualche ilarità. Ma, vista la longevità della saga di Bond, Licenza di uccidere ha un formidabile effetto-nostalgia. Effetto accentuato da una serie impressionante di scene e particolari che caratterizzeranno tutta la lunghissima saga bondiana, tra alti e bassi, fino ai giorni nostri. Troviamo ovviamente il famosissimo tema musicale, la soggettiva della canna della pistola e la sequenza di testa con le ombre delle donne che ballano. Poi naturalmente ci sono la già citata frase di presentazione di Bond e Ursula Andress che esce dall’acqua in bikini, oltre al Dr. No, che nell’ultima parte del film finalmente si rivela e produce l’escalation di violenza e tensione che porterà al finale.
Sean Connery, con la sua recitazione un po’ scanzonata ma molto mascolina, rende indimenticabile il personaggio di James Bond, contribuendo in modo determinante al successo della pellicola. Terence Young dirige in modo impeccabile, tirando fuori il meglio dai personaggi, lasciando che le scene di dialogo siano momenti di tranquillità prima di far esplodere l’adrenalina nelle numerose scene d’azione, creando, forse in modo non del tutto consapevole, il moderno “film d’azione” cui poi tutti i vari Guerre Stellari, Indiana Jones e perfino i successivi Matrix sono debitori.
Pur non essendo un film memorabile nemmeno per l’epoca, Licenza di uccidere ha un personaggio memorabile foriero di un successo che dura ininterrottamente (certo, con alti e bassi) da più di 50 anni. È un film da vedere non tanto per le innovazioni o le spettacolari scene d’azione, che non ci sono, ma per capire come si è costruito un vero e proprio mito cinematografico.
Titolo: Agente 007 – Licenza di uccidere (Dr. No)
Regia: Terence Young
Sceneggiatura: Richard Maibaum, Johanna Harwood, Berkely Mather
Fotografia: Ted Moore
Interpreti: Sean Connery, Ursula Andress, Joseph Wiseman, Jack Lord, Bernard Lee, Anthony Dawson, Zena Marshall, John Kitzmiller, Eunice Gayson, Lois Maxwell, Peter Burton, Yvonne Shima, Michel Mok, Marguerite LeWars
Nazionalità: Regno Unito – USA, 1962
Durata: 1h. 50′
Commenti recenti