"Traffic" di Steven Soderbergh
Mediafilm, 9 marzo 2001
Un onesto poliziotto messicano resta coinvolto in una rete di corruzione. Il nuovo capo dell’antidroga statunitense deve combattere una guerra privata per salvare sua figlia dalla tossicodipendenza. La moglie di un ricco barone della droga entra nel traffico di cocaina pur di mantenere il suo tenore di vita…
Tratto da una miniserie televisiva prodotta dalla BBC, Traffic interseca le tre storie facendo in modo che le azioni dei personaggi abbiano ripercussioni sulle vite degli altri senza che i responsabili se ne rendano conto. La critica cinematografica statunitense Alissa Quart ha definito questo genere di narrazione cinematografica “Hyperlink Cinema”.
Per differenziare visivamente le tre storie il regista Steven Soderbergh ha deciso di dare ad ognuna di esse un look visivo diverso: la storia dello capo dell’antidroga (Michael Douglas) ha una fredda colorazione blu ottenuta grazie ad un particolare tipo di pellicola, quella del poliziotto messicano (Benicio Del Toro) è ripresa interamente attraverso un filtro color tabacco e con una sgranatura dell’immagine e un effetto quasi stroboscopico particolarmente visibile, infine la storia della moglie del trafficante (Catherine Zeta Jones) è volutamente sovraesposta.
Traffic ha vinto 4 Oscar: miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio (Stephen Mirrione) e miglior attore non protagonista (Benicio Del Toro). Aveva ottenuto la nomination anche come miglior film, ma la statuetta fu assegnata a Il Gladiatore.
Titolo: Traffic (Id.)
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Stephen Gaghan
Fotografia: Peter Andrews (alias Steven Soderbergh)
Interpreti: Michael Douglas, Don Cheadle, Benicio Del Toro, Luis Guzmán, Dennis Quaid, Catherine Zeta-Jones, Tomas Milian, Steven Bauer, Jacob Vargas, Erika Christensen, Clifton Collins Jr, Miguel Ferrer, Topher Grace, James Brolin
Nazionalità: USA – Germania, 2000
Durata: 2h. 27′
L’ho trovato un ottimo film.
Bravo Del Toro e anche douglas.
regia pulita e perfetta, senza stonature.
dice la recensione”Aveva ottenuto la nomination anche come miglior film, ma la statuetta fu assegnata a Il Gladiatore.” e vorrei ben vedere!!!
Mah, secondo me questo film è decisamente migliore rispetto al “Gladiatore”.
Io avrei semmai invertito i premi. Oscar come miglior film a Traffic e miglior regia a Scott.
Per Riccardo:
sul fatto che la regia sia pulita e perfetta ho i miei dubbi. Soderbergh è uno sperimentalista, e come tale è solito adottare diversi e variegati stili registici. Una sua regia relativamente ‘pulita’ la possiamo trovare nel recente “The Informant!”, o comunque in tutte quelle pellicole (“Ocean’s…”) che ha realizzato con i soldi delle majors, dove, giustamente, non può concedersi particolari virtuosismi che andrebbero a discapito dell’entertainment.
Ma in “Traffic” la sua regia è tutt’altro che pulita ed omogenea; la macchina da presa è costantemente in movimento e, come scritto anche nella scheda informativa, la fotografia, sempre curata da lui sotto le mentite spoglie di Peter Andrews, assume tre diverse colorazioni a seconda del contesto.
Ad ogni modo, è proprio lo stile sporco e grezzo a donare a questo film un’efficacia che raramente ha avuto eguali, almeno nel cinema di Steven Soderbergh.
a Francesco: mi spiego meglio, io con regia pulita intendo perfetta che sia grezza o raffinata.
e comunque, Fabrizio, io non invertirei gli Oscar, se nel 2001 avessero fatto due cerimonie come quella volta negli anni 30 ( o 40 ), Il gladiatore avrebbe vinto film e regia di una cerimonia e traffic per l’altra. ancora oggi sono indeciso su chi aveva più probabilità dei due visto che sono bellissimi, ma essendo il gladiatore il mio film preferito, o precisiamo, uno dei miei film preferiti, resto d’accordo con l’academy ( non però sulla regia, che come te, concordo sul fatto che lo meritasse l’Oscar ).
Secondo me Scott meritava l’Oscar tanto quanto Soderbergh perchè su un film ben costruito anche in fase di sceneggiatura, con la sua regia ha reinventato un genere. La potenza visiva e il gusto estetico del Gladiatore si rivelarono quasi rivoluzionari pur non risultando mai esercizi di stile fini a se stessi. Un film che nel suo genere diventò non a caso un modello scimmiottato a più riprese e che ora non merita affatto di essere sminuito solo perchè non si accetta che quello che sotto sotto è un blockbuster commerciale abbia vinto l’Oscar come miglior film, ottenendo un successo clamoroso e una mitizzazione forse eccessiva (ma d’altronde se il film esalta le masse, dal tamarro al pensionato, se è capace di intrattenere e appassionare bambini e massaie, deve per forza valere meno di un prodotto più “ricercato” e non mainstream come il Traffic della situazione?).
D’accordo.