Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott
CIC, 1983 – Velleitario
John è un vampiro, e ha una malattia che lo porta a invecchiare molto velocemente. Quando gli restano solo pochi giorni di vita decide di farsi visitare, ma la dottoressa capisce quanto la cosa sia seria solo quando è troppo tardi. Decide allora di visitare la casa in cui l’uomo viveva, e lì incontra la sua affascinante compagna…
Tony Scott al suo meglio. O al suo peggio, dipende dai punti di vista. Il fratellino di Ridley ci propone con Miriam si sveglia a mezzanotte un saggio sulla costruzione dell’immagine patinata e sul virtuosismo tecnico fine a se stesso, mascherando il tutto dietro una storia da horror romantico che sembra voler fare il verso alle Cronache di Anne Rice. L’intreccio ideato da James Costigan, Michael Thomas e Ivan Davis, a ben guardare, non sarebbe nemmeno troppo banale, ma il materiale è poi trattato in maniera superficiale e un po’ presuntuosa e il risultato è un film inapace di affascinare come una storia simile avrebbe potuto.
Se si esclude l’impressionante sequenza in cui David Bowie invecchia a vista d’occhio in attesa di essere visitato da Susan Sarandon, l’unica attrazione che il film può riservare è una scena di seduzione che vede come protagoniste proprio la Sarandon e Catherine Deneuve. Certo un po’ poco per far meritare le lodi alla pellicola, perché quello che in troppi ricordano come il miglior film di Tony Scott è invece ancora adesso uno dei peggiori film di vampiri mai realizzato. Il manifesto dell’irritante cinema pubblicitario.
Titolo: Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger)
Regia: Tony Scott
Sceneggiatura: Michael Thomas, Ivan Davis, James Costigan
Fotografia: Stephen Goldblatt
Interpreti: Catherine Deneuve, David Bowie, Susan Sarandon, Cliff De Young, Beth Ehlers, Dan Hedaya, Rufus Collins, Ann Magnuson, Suzanne Bertish, James Aubrey, John Stephen Hill, Shane Rimmer, Douglas Lambert, Bessie Love, Willem Dafoe
Nazionalità: Regno Unito, 1983
Durata: 1h. 40′
Albe è morto Tony Scott. Il tuo film preferito?
Mah… Forse “Nemico pubblico”.
Poveretto, una fine tutt’altro che serena. 🙁
Anche se penalizzato dal paragone con il grande fratello, pardon, il fratello più grande, era un buon artigiano e sapeva usare la macchina da presa, faceva ottimi action movies, senza pretese e paraculismi alla Emmerich.
Riguardo i suoi film personalmente lo preferisco quando fa quello che sa fare, senza cercare di assurgere a più alte vette artistiche; mi hanno divertito molto “L’ultimo boyscout” e “Man on fire”: grana grossa, ma ogni tanto ci sta.
secondo me il miglior tony scott è domino!